Gardone V.T., 5 giugno 1942.
Rovato, 27 settembre 1883 - 22 agosto 1955.
Da Antonio Fappani ("Enciclopedia bresciana") si apprende che Luigi Bonomelli, figlio di Giuseppe, è stato allievo della Scuola superiore d'arte di Milano, nella quale si è diplomato con medaglia d'argento.
Intagliatore in legno assai apprezzato, aprì proprio laboratorio che, nel 1910, fuse con quello di Benedetto e Paolo Rivetti (v.) sciogliendosi da essi durante la prima guerra mondiale.
Realizza numerosi e grandiosi apparati per le Quarant'ore ed altri motivi a tema sacro: un Crocefisso si trova sull'altare maggiore della prepositurale rovatese, ed a Rovato suo è anche l'arredo della sala consiliare del Comune.
Per trentacinque anni e senza pretendere compenso è stato insegnante nei corsi serali e festivi della Scuola di disegno "F. Ricchino" di Rovato, meritando per l'opera creativa e per la dedizione agli allievi una medaglia d'oro della municipalità del paese natio.
Iseo, 21 dicembre 1973.
Secoli XVI - XVII:
Anche Bonomi.
A Camillo Boselli il merito di aver fatto luce su questo artista, figlio di Paolo mercante di legname e forse impresario edile, e di Anzola, nato a Brescia nel 1541 e ancora vivente nel 1617. Scultore, architetto, dal 1558 al 1564 circa lavora al palazzo Loggia e vi realizza il secondo acquario del lato est (partendo da nord), il quarto del lato sud (partendo da est)ed altro non identificato sul lato nord; le statue dei SS. Faustino e Giovita. La Giustizia e il XVI basamento per la colonna d'angolo nord-est all 'interno della sala.
Dal 1564 al 1568 è al servizio dell'Elettore di Sassonia e partecipa all'abbattimento della fortezza di Grimmenastein e Gotha. Il passaporto usato nel settembre 1568 per breve ritorno in Italia lo dice "Joan Baptista Bonom a Pressa Architectus et Sculptor" ..
Fatto ritorno in Sassonia, nel 1571 lascia l'Elettore per passare al servizio del genero suo, co: Palatino Giovanni Casimiro. Una polizza d'estimo del fratello Prandino prova la presenza di Giovan Battista a Venezia nel 1588, al servizio di quel governo in qualità di ingegnere.
Attualmente, la conoscenza della produzione plastica di G.B. Bonometti si riduce alle opere di palazzo Loggia e ad un disegno firmato e datato 7 luglio 1566, conservato a Dresda e pubblicato dallo Schade.
Gussago, 15 luglio 1944.
Fin da ragazzo predilige la composizione plastica e, usufruendo della esperienza assunta con l'attività artigianale, intraprende come autodidatta la scultura in ferro. Anche il mondo che verso i vent'anni ha cominciato a ricomporre con maggiore assiduità è quello della sua terra: contadini all'opera nei campi, nel vigneto, gli animali domestici che con l'uomo quei lavori dividono, buoi, cavalli, capre, galline e uccelli liberi in volo ...
Oppure personaggi caratteristici incontrati per via, interpreti di sagre, di feste. E quel mondo semplice Bonometti lo ripropone con fare ingenuo, ma non privo di personale fantasia.
AI 1977 risalgono le sue prime apparizioni in pubblico: a Breno, Carpenedolo, al bresciano "Premio Moretta" seguite, il successivo anno, dalle presenze al "Premio La Città" di Milano, a concorsi in Azzano Mella, S. Polo, Villanuova sul Clisi, Boniprati (TN), ancora il "Premio Moretta" e il "Premio Il Cenacolo" di Firenze. Nel 1979 è invitato al "David" di Milano, ritorna con opere ad Azzano Mella, Brescia, Molinetto; nel 1980 un suo Crocifisso è alla Piccola galleria di via Pace; in varie occasioni si afferma o entra nella rosa dei premiati.
Mostre personali ha invece allestito a Iseo ("Castello Oldofredi") a Cremona ("Galleria Il Poliedro"), lo stesso anno. (1979) invitato quale ospite d'onore a Concesio in occasione delle manifestazioni indette a favore dell'UNICEF.
Nella chiesa della Cerezzata a Ome espone nel 1980; nell'Abbazia di Rodengo Saiano negli anni 1980 e 1981.
Oltre che ai motivi su ricordati, il suo interesse è via via rivolto ai fiori di montagna, di collina colti fra il ciuffo d'erba, abbarbicati a spuntoni di roccia, indi il tema sacro, i cui esiti più evidenti sono Ultima Cena (propr. Cancarini, Brescia), S. Benedetto nell' Abbazia di Rodengo, S. Teresa nel ricovero per anziani della stessa località; Fuga in Egitto composta per l'ex convento dei frati camaldolesi (Gussago) oggi proprietà privata. La paziente abilità del "bruzafer" ha condotto Bonometti ad assumere incarichi per antichi edifici monumentali, fra i quali ricorda con particolare calore la quattrocentesca chiesetta di Ome, villa Maria Luisa a Milano: per l'una ha realizzato il cancello dell'ingresso, il leggio, la Croce dell'altare (1984), per l'altra ha integrato e ricomposto piantane, balaustre, un grande rosone riconducendo alla originaria dignità l'opera di Alessandro Mazzucotelli compiuta sul fare del nostro secolo.
Dello, 18 settembre 1948
Secolo XVI.
Stefano Fenaroli ("Dizionario degli artisti bresciani") lo definisce intagliatore in legno e rinvia all'estimo del 1588 della quadra di città vecchia. Di lui non si conoscono opere.