Brescia, 6 ottobre 1964.
Secolo XVIII
Secolo XVI.
Da C. Boselli ("Brixia Sacra", a. VII n.1 - 2, gennaio - aprile 1972) desumiamo quanto segue: intagliatore di legname, abitante in Brescia, di cui il Fenaroli indica una polizza d'estimo. Di lui non si sa nulla tranne quelle poche notizie che offre detto documento. E cioè: il Bonini abitava a St. Zoan, d'anni 28 (nel 1588), sposato con Cecilia di 27 anni e padre di Gerolamo (6 anni) e di Barbara (di un anno).
Brescia, 5 gennaio 1950
Secolo XVI.
È ricodato come scultore e pittore ornatista.
Con contratto del 22 giugno 1566 del libro "Instrumentorum" dell'Archivio civico bresciano, con un maestro Antegnati si obbliga a lavorare alcuni capitelli della sala di palazzo Loggia.
Secondo lo Zani era ancora operoso nel 1596.
Secolo XVI.
Secolo XIV.
È l'autore dell'opera scultorea più significativa del secolo XIV rimasta nella nostra città a testimoniare la presenza dei maestri campionesi. Acquista altresì grande importanza per essere la prima opera sicuramente attribuibile a Bonino: trattasi della tomba del vescovo Balduino Lambertini (+ 1349) esistente in Duomo vecchio.
Nel sarcofago, elementi cari al campionese sono "il caratteristico modo di comporre le strutture a fronte unica, ma con due riquadri laterali lievemente aggettanti che serrano come due pilastri, movendo la solita forma parallelepipedo e il motivo del Cristo nel sepolcro reso a bassorilievo sul coperchio".
o Di Zenone. Ciongo (Vr) 1407 - 1499.
Bologna, l I settembre 1825 - 13 luglio 1896.
Altri dà la nascita al 1821.
Di ceppo manerbiese, a Manerbio la sua memoria vive nel marmo di una strada (1934) e nella scuola media dedicata al suo nome nel 1950.
Scultore e medaglista, dopo aver compiuto gli studi liceali può frequentare l'Accademia di Brera a Milano e conoscere Francesco Hayez, studiando sotto la guida del Tabacchi. Numerose le opere realizzate a Milano, alcune delle quali nel famoso Duomo; Schiava denudata è premiata alla Esposizione di Filadelfia, riproposta a Milano nel 1881 vi è venduta; il bozzetto proposto per il monumento ad Arnaldo da Brescia merita il secondo premio.
Fra quante opere realizzate per località della nostra provincia possono citarsi: La famiglia operaia di Roè Volciano, varie statue per il palazzo Ghirardi di piazza Italia a Manerbio, dove ancora restano la tomba della famiglia Ghirardi e una' Deposizione' ; i busti di alcuni esponenti della famiglia Gaggia, quello del pro! Cesare Tadini (cimitero) in Verolanuova.
Pur perseguendo intenti illustrativi, apprezzabili sono giudicati Ulisse, Renzo (riprodotto ripetutamente) Il paggio e il Savonarola degli anni 1860 - 1875.
Mosè Bianchi ha ritratto Michele Boninsegna in un bel dipinto custodito dal Museo reale di Milano.
Un nutrito elenco delle opere del Boninsegna ha redatto Antonio Fappani in "Enciclopedia bresciana".
C. Boselli ("Brixia Sacra", a. VII, n. 1 - 2, gennaio - aprile 1972) riproduce un manoscritto del Cicogna conservato presso la Pinacoteca Tosio Matinengo: l'elogio allo scultore si coniuga all'amarezza dovuta alla "malaugurata cateratta" che gli ha impedito di proseguire la fervorosa attività. A lui si deve un restauro della fontana della Pallata.
Ome, 1927.