1370 - Roma, 1427.

Fra i maggiori pittori, egli portò a sommo grado la fusione fra naturalismo lombardo, la raffinatezza dell'arte senese congiunti a «preziosa finitura da orafo». La sua Adorazione dei Magi, degli Uffizi, a Firenze, racchiude la più alta espressione di suggestioni naturalistiche e alito fiabesco.  Qui lo si ricorda perché fu operoso a Brescia fra il 1414 e il 1419, chiamatovi da Pandolfo Malatesta ad affrescare la cappella del palazzo Ducale in Broletto.  Opera purtroppo perduta e della quale neppure resta testimonianza circa i soggetti pittorici. Tuttavia l'opera dell'insigne artista influì sugli artefici locali che il Malatesta volle a sé vicini.
 
BIBLIOGRAFIA
Per il periodo bresciano si veda:
«Storia di Brescia», Vol. 11, pp. 892, 893.
Si veda inoltre:
G. VITALINI SACCONI, «La Scuola camerinese», Ed.  Libraria, Trieste, 1970.
G.L. MASETTI ZANNINI, Un grande pittore marchigiano a Brescia, «Giornale di Brescia», 27 marzo 1970

 

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