Castiglione delle Stiviere (Mn.), 28 dicembre 1933.

L'attività creativa di Martino Gerevini «grafico» autodidatta, sembra fondamentalmente orientata su due direttrici.  L'una ispirata, collegata all'esperienza tipografica acquisita dalla lunga presenza in seno ad antica e nota editrice; l'altra affídata invece alla fantasia.  Fantasia però sorretta da rigorosa ricerca. Alla prima espressione si deve il ricupero di disusato materiale di tipografia che, ricollocato quale protagonista di vaste composizioni, si anima di rinnovata vita.  Grandi lettere incise nel legno, vari caratteri di stampa, matrici destinati al macero o all'abbandono sono riproposti in tutta la loro eleganza, entro un campo visivo abilmente loro offerto da Gerevini.  Fulcro, pertanto, attorno al quale si evolvono le preziose cromie modulate in pure, delicate sfumature. Alla fantasia, educata però a rigorosi canoni, si devono invece le opere che rivelano l'autore attento alle più avanzate esperienze sfioranti l'«art concrete, nelle forme strutturali e cromatiche di particolare nitore e cultimate nelle più vicine progressioni ben illustrate da Bruno Munari, che in esse ravvisa «una operazione con due azioni simmetriche, con asimmetrie interne, in spazi generati da simmetrie rotatorie dei moduli... Sono quadrati che si riuniscono in gruppo formando dei supermoduli o si riuniscono in catene di moduli dove l'intervento cromatico è più sensibile e vario.  Se la struttura di queste opere è logica, l'intervento cromatico è lasciato alla sensibilità dell'autore, e varia secondo il suo stato d'animo in quel momento che definisce i colori». Nutrita l'attività espositiva di Gerevini, che al suo attivo può vantare personali allestite in Brescia (1972, 76, 80), Venezia (1972), Torino (1973), Genova (1970), mentre partecipazioni a mostre collettive, oltre che a Brescia (1970, 71, 72, 73, 74, 77) si estendono a Sondrio, Rimini (1 9 7 1), Verona, Torino, Parigi (1 972), Pescara, Legnano, Milano (1 973), Novi Sad (1 973), Belgrado (1 973), Buenos Aires (1 975), Bologna, Caracas (1 976), Parigi, ancora, (1 977). Non va sottaciuta la altrettanto rilevante serie dei manifesti con i quali Gerevini si è fatto conoscere e apprezzare, oltre che in città, in lontane località, in occasione di concorsi a carattere nazionale e internazionale.  Basti qui ricordare le affermazioni riscosse al «Premio A.C.R.l.», per il bozzetto sul risparmio (1 961, 67, 7 1), al concorso «Centenario del manifesto» (1964); dei poster dedicati a Monticelli Terme (1976), a Capri (1980), alle Olimpiadi di Mosca del 1980, con segnalazione fra i cinquemila lavori pervenuti da 45 paesi.
 
BIBLIOGRAFIA
«Giornale di Brescia», 14 gennaio 1965, Firma bresciana.
«Giornale di Brescia», 25 febbraio 1967, Premiati i vincitori del manifesto EIB 1967.
«Giornale di Brescia», s.d. (1 97 1), Grafica e risparmio, due brescianipremiati.
G.V.(alzelli), Un manifestoper il lago d'Iseo, «Giomale di Brescia», 2 luglio 1972.
G.V.(alzelli), Gerevini grafico da premi, «Giornale di Brescia», 8 febbraio 1973.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 22 maggio 1976.
L.S.(piazzi), Un successo di Gerevini, «Bresciaoggi», 8 gennaio 1977.
«Giornale di Brescia», 25 febbraio 1977, Premiato ad un concorso di grafica.
B.G., Poster brescianoper le Olimpiadi, «Bresciaoggi», 2 gennaio 1980.
O.C., Nato a Brescia un manifesto delle Olimpiadi di Mosca, «Giornale di Brescia», 4 gennaio 1980.
«Galleria Sincron», Brescia, 15 marzo 1980 (c.fr.), E. Cassa Salvi, in «Giornale di Brescia» periodo mostra.
«Bresciaoggi», 21 ottobre 1980, Un premio per Gerevini.
«Giornale di Brescia», 22 ottobre 1980, Ilpiù bel manifesto su Capri.
B. MUNARI, «Martino Gerevini», catalogo s.d. (1980).
 

 

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