Brescia, 31 luglio 1972.
La pratica gli perviene invece dalla pluriennale attività di affrescatore esercitata per conto di una ditta desenzanese e dalla collaborazione alla Associazione “Brescia Mostre. Grandi Eventi”.
La molteplicità delle esperienze si traduce nella possibilità di operare con uguale resa espressiva sia con la tecnica dell’olio, sia con quella dell’affresco, della tempera o della sanguigna.
Risale al 1996 la presenza di Riccardo Franzoni in manifestazioni artistiche, fra le quali meritano cenno i Concorsi di Bovezzo e del quartiere San Bartolomeo cittadino.
Del 1997 il ritorno a San Bartolomeo e l’esordio al “Premio Moretto” di Brescia in cui si replica nel 1998, anno della partecipazione al Premio “Chiari in cornice”.
La Galleria “La Tavolozza” di Pisogne propone dipinti di Franzoni nel 2000, in occasione di vasta collettiva, seguita da ulteriore rassegna nella città di Breno.
Cesena lo compensa nel 2004 assegnandogli il secondo premio, mentre il “Premio Moretto” lo se-gnala fra i meritevoli. Nel 2005, alfine, ulteriore presenza al “Premio Moretto” e la collettiva “Natale con l’arte” prodotta dal Palafiera di Gavardo.
“Il fascino del reale. Volti e oggetti per comunicare” è il tema proposto dalla mostra personale te-nuta nel 2001 nel Museo Pietro Boifava di Serle: una rassegna condensante il carattere della pittura di Franzoni, ispirata alla tradizione classica, quella nordica in particolare, con prevalente proposizio-ne di nature morte e figure, ritratti inclusi, che danno rilievo alla padronanza tecnica e alla forza espressiva dell’autore.