Lovere, 5 ottobre 1958.
Caricaturista collaboratore di periodici, oltre che pittore, Aurelio Fornasari, vissuto avventurosa-mente per alcuni anni, prima di metter stabilmente casa e studio nella nostra città. Dove a soli di-ciassette anni aveva allestito un laboratorio in locale di un palazzo fatiscente in via Ventura Fena-rolo al Carmine.
Frequentata la Scuola d’arte “Girolamo Savoldo” ha avuto modo di frequentare assiduamente i pit-tori Torquato Piovani, Dino Decca e Aldrighi. Si è poi trasferito a Cremona, città natale del padre, poi a Milano avvicinando l’ambiente dell’Accademia di Brera alla quale aveva vicina dimora, in via Madonnina.
Le occasioni di esibire i propri lavori le trovava nei locali pubblici ed è lì che lo ha notato Nicola Te-desco, che lo ha presentato alla Galleria d’arte Vie Multiart che gli ha ordinato la prima mostra per-sonale.
Trasmigrato ad Amsterdam, vi frequenta per un anno un corso di disegno dal vero e per vivere produce copie di capolavori impressionisti, inclusi quelli del prediletto Van Gogh.
La scrittrice Rossella Tignonsini è riuscita a strappare a Fornasari note di vicissitudini varie: nel 1981 Aurelio è volontario a Beirut; preso dal fascino di una fanciulla rom, girovaga per qualche tempo con quel gruppo; attivo quindi in seno a gruppi extracomunitari; nel 1994 è incaricato della vice presidenza del Consiglio provinciale bresciano.
È il ritorno definitivo a Brescia, dove nel 2004 espone all’Associazione Artisti Bresciani; nello stesso anno è scelto per rappresentare la pittura contemporanea locale in seno al Festival della bresciani-tà. La Galleria Immagine di Stile propone l’artista in personale nel 2005: sono per lo più figure femminili, soggetto prediletto; tradotto nella tela mediante l’acrilico o il pastello, non deriva dalle fattezze di attraente modella, ma dalle modeste sembianze della vicina di casa, della signora in-contrata per via, di un’amica o di una ragazzina civettuola…
Composizioni impietose a volte, altre pervase di commozione e tecnicamente apprezzabili, colori-camente intense, nelle quali Fornasari condensa nostalgie per un universo “classico, antico che la sensibilità femminile può armonizzare e tramandare”.
BIBLIOGRAFIA
C. GATTA, “Aurelio”, Brescia, Stampa Squassina, aprile 2005.
C. GATTA, Fornasari o della sensualità, “STILE Arte” n. 89, giugno 2005.
G.M. ANDRIGO, Il sogno di Aurelio, “STILE Arte” n. 91, settembre 2005.
A. GATTI (a cura di), “Pennini graffianti. Caricature e satire nel bresciano tra ‘800 e ‘900”, Iseo, Sale dell’Arsenale - Castello Oldofredi, 8 dicembre 2005.
R. TIGNONSINI, “Donne donne eterni dei. I colori della seduzione”, Brescia, Galleria d’arte Stile, 10 dicembre 2005.