Secolo XVIII.
Figlio dello scultore Giorgio e suo collaboratore nei lavori per la cattedrale di Cremona, è originario della Val d'Intelvi. Più che per il valore artistico, qui lo si ricorda per alcune opere perdute o ancora esistenti in Brescia e in vicine frazioni. Opere attestanti una certa maniera derivata da Antonio Callegari.
Sue erano le scomparse statue in palazzo A vogadro (ora Bettoni Cazzago di via Moretta); restano invece quelle sopra il cornicione della Biblioteca Queriniana e l'Angelo in facciata della chiesa del Buon Pastore in via dei Musei; una Madonna in legno, Battesimo di Gesù, Risurrezione, Sante e Santi agli altari degli Evangelisti, i Dottori della chiesa occidentale nei pennacchi della cupola e nel presbiterio eseguì nel 1755 per la parrocchiale di Folzano; l'Assunta per la chiesa di Botticino sera per lungo tempo ritenuta opera di Antonio Callegari. (v.)
A Folzano resta anche l'unico complesso decorativo che dice di Antonio Ferretti anche stuccatore figurista (1755).