Sec. XX.

Le credenziali che può vantare Ferrero Gussago Maria a sostegno della sua operazione artistica so-no inconsuete e notevolissime: da Leonardo Borgese a Piovene, da Marinetti a Fontana, da Farfa a Pennone e, ancora, Dino Bonardi, Nanda Mura, Ghiglione Raimondi, oltre a critici portoghesi e fran-cesi.
Le sue apparizioni in mostre, poi, vanno da quelle nelle Gallerie “Gian Ferrari” (1940) e “Montenapoleone” (1963) alla Biennale di Venezia (1942) alla Quadriennale romana (1943).
A Brescia è presente alla A.A.B. (1963) allorché espone due gruppi di opere: l’uno composto da su-perfici coperte da tre strati di sottilissime reti metalliche sovrapposte, variamente decorate con co-lori, spaghi, grumi di sabbia e altri detriti; l’altro invece dalla tecnica polimaterica usata in modo informale e neo-dadà.
Le sue varie esperienze artistiche sembrano precorrere l’arte tridimensionale e affondano le radici nelle amicizie fiorite durante gli anni Trenta con protagonisti dell’arte nazionale.
Val dire, a tal proposito, sia pure brevemente della sua azione animatrice del cenacolo sorto in riva al mare di Savona: appassionata di pittura e sposa ad un colonnello, con il marito si era stabilita a pochi chilometri da Albissola, in una antica e singolare dimora. Il pittore Farfa le propose di desti-nare alcuni locali di quella villa a esposizione. La proposta piacque anche a Prampolini, futurista, e al poeta Pennone. Ad essi, altri si associarono. Nacque così un sodalizio dove entrarono anche Tul-lio d’Albissola, lo scultore Antonio Siri, il pittore Rodocanachi e il famoso Lucio Fontana. Fra questi artisti, Maria Ferrero Gussago si fece apprezzare non soltanto per l’ospitalità offerta, ma anche per le doti creative, pur al confronto dei suoi ospiti ben noti per l’audacia espressiva.
Tutto si concluse nel 1960 circa, con la scomparsa del marito; la vedova tornò alla terra natia e si stabilì a Cellatica, riprendendo con rinnovato ardore la pittura, coi noti risultati.
 
BIBLIOGRAFIA
V. CATALANI, “Galleria A.A.B.”, Brescia, 16 - 28 novembre 1963.
E. C. S.(alvi), Mostre d’arte, “Giornale di Brescia”, 26 novembre 1963.
JO COLLARCHO, Galleria d’arte, “Biesse”, a. III, n. 31, novembre 1963.
“Corriere della Valle”, a. II, novembre 1966. La pittrice Ferrero Gussago è precorritrice dell’arte tridimensionale.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
 

 

Pin It