Brescia, 29 marzo 1723 o 1729 - 29 dicembre 1790.
Stefano Fenaroli lo dice morto nel 1783.
Figlio di Ricciardo (v.), di Paola Panteghini, fratello di Bernardino (v.) e di Domenico (v.) fu scultore in legno, autore di stucchi e scrittore di cose d'arte.
Fino all'età dei dodici anni frequenta la scuola dei sacerdoti Rambaldini, maestri di grammatica; con il padre affronta poi la professione artistica, palesando forte incli-nazione alla pittura. Si applica con entusiasmo allo studio del disegno sicché - scrive il Fenaroli - si distinse dappoi con opere sue tanto a Brescia, quanto a Bergamo e contado ed a Venezia.
Poche tuttavia le opere plastiche sue certe: nella bresciana chiesa dei SS. Cosma e Damiano restano gli angeli a stucco degli altari laterali e riflettenti i moduli di Antonio Callegari (v.).
Giovanni Vezzo li gli attribuisce due angeli portacandelabro posti ai lati del presbite-rio della chiesa di S. Gaetano.
A Venezia ha plasmato i medaglioni inseriti nei cancelli dell'altare della scuola di S. Rocco, tradotti in metallo dal Filiberti (Giuseppe, v.); così per il nostro Duomo nuovo ha composto due medaglioni raffiguranti gli evangelisti Marco e Matteo posti a piedivela: figure giudicate di notevole grandiosità e di vivo senso pittorico.
Suoi pure i cori dello stesso Duomo e della basilica dei SS. Faustino e Giovita; le due statue di Adamo ed Eva, di ignota collocazione; le statue di S. Domenico e di S. Caterina nella chiesa di Corticelle; le· quattro Virtù e i due angeli adornanti il tabernacolo della chiesa abbaziale di Montichiari ..
Indotto a dare testimonianza sull'attività di pittori e scultori bresciani, scrisse la nota opera "Le pitture e le sculture di Brescia che sono esposte al pubblico - con appendice di alcune private Gallerie", stampata da Bassini nel 1760.
Nel 1962, Camillo Boselli ha alfine pubblicato l'altra importante opera del Carboni, "Notizie storiche dei pittori, scultori e architetti bresciani", inedita da tanto tempo e il cui manoscritto è custodito dalla Biblioteca dell' Archiginnasio di Bologna. Secondo Antonio Fappani ("Enciclopedia bresciana") l'Ateneo o la Pinacoteca Tosio Matinengo custodiscono un ritratto del Carboni eseguito da Santo Cattane