IL VECCHIO. Brescia, 1662 - 1717.
Secondo tradizione, la sua formazione risente dell'ambito dell' Algardi o di un componente la sua bottega quale il ticinese Raggi. Influssi possono ravvisarsi anche della scuola di Roma, città dove sembra abbia soggiornato, tanto che vi è chi nella sua produzione vede "fuse la maniera del Bernini con quella dell' Algardi" entro uno stile classicheggiante e barocco.
Fu anche incisore ed ebbe due figli: Alessandro e Antonio, suoi seguaci, alle cui rispettive voci si rinvia.
Poche le opere attribuite a Santo Callegari, parecchie delle quali ormai perdute. Si possono tuttavia citare quelle di:
- Bergamo: Duomo, SS. Pietro e Paolo all'entrata della cappella del Crocifisso, ultimati dal nipote Gelfino (v.)
- Borgo S. Giacomo: parrocchiale, S. Rocco, posto sul portale, i SS. Pietro e Paolo nella facciata.
- Brescia, chiesa di S. Agata, statue della Fede e della Carità, i quattro Evangelisti nella cappella del Sacramento.
chiesa del Carmine, Gesùflagellato, la Maddalena sull'altare dedicato alla Santa. chiesa di S. Maria delle Grazie, La Vergine, statuetta bronzea sulla fontana del chiostrino.
chiesa dei SS. Faustino e Giovita, le quattro statue della facciata raffiguranti due vescovi e i santi patroni, statue e putti all'altare della Natività (1702 - 1704); ancora in facciata il bassorilievo con il Martirio dei SS. Faustino e Giovita.
palazzo Bettoni di via Marsala, Nettuno e mostri della fontana.
Palazzo Martinengo Palatini, Marte e Pallade ornanti il cornicione (1715).
Ancora sono ricordati suoi lavori in S. Caterina e in S. Domenico, scomparsi forse con la distruzione delle due chiese.
- Trescore Balneario, parrocchiale, statue dei SS. Rocco e Sebastiano eseguite poco prima del 1690.
- Verolanuova, palazzo Gambara, statue nel giardino; Marte e Pallade a coronare i pilastri dell'ingresso e assai somilianti a quelle di palazzo Martinengo Palatini su ricordato.