Secolo XVII.

Secondo alcuni sarebbe un Bonomi di Avenone, chiamato poi con il soprannome di Bonomini. Il Va-glia, in base ad elementi veneti individuabili nelle sue tele e avendo trovato un G. B. Bonomino di Venezia sposo a Maria Michilli di Vestone, opina che sia nato a Vestone e in seguito si sia trasferito a Venezia, da dove sarebbe tornato per sposarsi.
Sue opere sono a: Bione, pieve, S. Carlo fra i SS. Antonio da Padova e Filippo Neri (firmata e datata 1668); Avenone, parrocchiale, Martirio di S. Bartolomeo (firmata e datata 1670); Odeno, parroc-chiale, S. Apollonio in trono fra i SS. Cosma e Damiano (firmata e datata 1672).
È un pittore che rivela molta fantasia, severità di disegno e aperta intelligenza. Per alcuni studiosi sarebbe nato a Livemmo.
 
BIBLIOGRAFIA
U. VAGLIA, “Dizionario degli artisti e artigiani Valsabbini”, 1948.
“Storia di Brescia”, Vol. III.
P. F. MURACHELLI, Il supplemento a Pittura nel ‘600 - ‘700, “Commentari dell’Ateneo”, Brescia, 1960.
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
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