Brescia, 6 maggio 1940.

Figlio di Mario (v.) e fratello di Carlo (v.). Ha frequentato e completato i corsi presso l'Accademia Carrara di Bergamo. M'frutto della rigida preparazione: scolastica e derivata dalla collaborazione con il padre, ben si evidenze nella prima mostra personale allestita nelle sale della A.A.B. nel 1962. Le note critiche uscite in quella occasione, hanno posto in luce questa sua formazione, testimoniata «dal grandi studi per affresco».Ma al di là della perizia tecnica, nelle opere già s'avvertiva un «senso tragico e dolente della vita, con qualche venatura grottesca, che si richiama, in parte, alla suggestione di Ben Shahn».  Alle radici di questa visione, un inconsueto impegno morale che a distanza di anni Angelo Pescatori non ha smentito. Anche il distacco che con il trascorrere degli anni ha posto fra le apparizioni in pubblico ed il suo silenzioso operare, tanto che difficilmente le sue opere appaiono in gallerie, è frutto di precisa scelta. Alla estrema titrosia corrisponde tuttavia una applicazione esclusiva: sui ponti di chiese e di palazzi per i restauri di antichi dipinti, lo sguardo attento che non si arresta ' alla superficie della decorazione, ma ne penetra gli intendimenti.  Ne scaturisce la stessa tensione di quando, posto di fronte al cavalletto, cerca di esternare quanto il suo animo prova nell'interpretare la contemporaneltà.  Alla precisa iconografia del motivi raffigurati si accompagna il mosso segno chiaroscuro tracciato con empito espressionista. Indicativa La marcia della violenza, a dire quale sensibilità muova Angelo Pescatori; quale attenta partecipazione lo animi nella ricerca di un linguaggio che appartenga Alloggi e della contemporaneltà si faccia «testimonianza». Da questo giovane e per sua volontà poco noto pittore «è lecito attendersi grandi cose, perché pochi in Brescia hanno la capacità dì abbracciare come lui passato e presente, senza unilateralmente abbandonarsi all'uno o -all'altro».  Questa affermazione di Guido Stella esorti il pittore a perseverare nella severa attività: difficile strada da percorrere, tna sola, crediamo, fruttuosa.
Se breve è la nota delle adesioni a esposizioni, contrassegnata però da cenni critici favorevoli, assai nutrita invece quella relativa agli interventi decorativi e conservativi di Angelo Pescatori: a fianco del padre prima, da solo poi. Fra i tanti ci è possibile ricordare quelli nella chiesa di Castelfranco, ove è conservata opera del Fantoni, nei chiostri di S. Giuseppe in Brescia, nelle parrocchiali di Lavone, Zone. (Battesimo di Gesù), Flero, in S. Maria degli Angeli di Gardone V.T., nella dimora degli Avogadro a Ponte Zanano... Di Angelo Pescatori anche il dipinto dedicato a S. Antonio, nella chiesa di Cremignane e la collaborazione nella riproduzione del quattrocentesco dipinto B.V. delle Grazie, custodito nella omonima chiesa, donato al Papa Paolo VI in occasione di una udienza concessa a dipendenti dei SS.MM. nel 1964.
 
BIBLIOGRAFIA
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