Ghedi, 9 agosto 1933.
Allievo di Emilio Pasini, ha quindi approfondito lo studio attraverso l'osservazione e la copia del maestri antichi. Nel 1950, a soli diciassette anni, si afferma nell'impegnativa rassegna «Pittori giovani», dando l'avvio a numerose partecipazioni a collettive di notevole livello. Trascorso un periodo a Milano, in varie altre città, Penocchio torna a Ghedi, forse desideroso di ritrovarsi nel mondo ' dal quale predilige attingere linfa per i suoi quadri. Ed il ritorno si rivela proficuo se, con il disegno, può affinare altre tecniche, dall'ollo all'acquarello, dalla tecnica mista all'incisione. Accanto al iitratti della Madre, dei suoi cari nascono così i paesaggi della campagna, con gli attrezzi del lavoro, dando vita ad opere dal timbro realista, d'una realtà - come è stato osservato - storico folcroristica, con la sua cultura di provincia. V'è in tutti i motivi realizzati da Penocchio la ricerca plastica, certo retaggio della consuetudine con i noti scultori Domenico Lusetti e Ciffrido Mondinelli. E questo suo fare corposo ed accurato al tempo stesso lo si è potuto osservare
nella grande composizione esposta alla Galleria Bistro, dove il pittore ha raffigurato la vita, attraverso l'avanzare dell'età d'un uomo, di un contadino: se stesso. Se nell'opera ricordata v'è riassunto Penocchio paesaggista e autore di figura, v'è poi da considerare il pittore di nature morte, fatte di oggetti rustici, di frutti, di fiori ogni giorno sfiorati dallo sguardo e nei quali il segno sembra placarsi, cercare una finezza di esecuzione carezzevole, anche se ancora robustamente costruttivo. Illustratore della Editrice La Scuola per pubblicazioni destinate al giovani; per la Magalini editrice nella sezione narrativa e poesia, Penocchio ha nel contempo allestito numerose mostre personali, sia in Italia che fuori. Ci piace ricordare in particolare la vasta rassegna ordinata nella sala bresciana della Cavallerizza nel 1979. Nascere, vivere, esistere ne era il tema ispiratore e dedicato e a beneficio dell'ANFFAS. Opere che, accostate alle parole redatte dallo stesso pittore per il catalogo, tutto dicevano della sua partecipazione- alla altrui sofferenza, del suo disinteressato operare. Prima che a Brescia, la mostra già era stata a Parma, ed è in procinto di raggiungere altre città. Ci pare altresì doveroso segnalare la mostra tenuta nel 1980 alla «Galleria Lo Spazio», in città, che preannunziava un rinnovamento della visione dell'artista. Una sorpresa rinnovata pochi mesi dopo quando, nella stessa galleria, un complesso di opere grafiche ha posto Penocchio fra i più attuali e validi operatori, non soltanto bresciani. Autore di opere sacre, alfine, qui si può ricordare l'affresco nella chiesa di S. Giovanna Antida Thouret, alla Torricella, per la quale ha decorato la cappella del Santissimo.
BIBLIOGRAFIA
Sta in: AA.VV., «Adolfo Penocchio», Serie pittori e scultori del nostro tempo, Magalini ed., Brescia, 1974.
Si veda inoltre: «Il Regalo», Brescia, Invemo 1972-73, Tip. Vestonese, 1972.
«Giornale di Brescia», 28 ottobre 1977, Il Vescoi,o consacra la chiesa della Torricella.
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L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 26 novembre 1977.
«Panorama d'arte 1977», Magalini Ed., Brescia, 1977.
L. MAGUGLIANI, «Galleria La Cornice», Desenzano, 3-28 febbraio 1979. «Giornale di Brescia», 13 ottobre 1979, Una tela o#èrta alla parrocchia di Ghedi. «Giomale di Brescia», 2 novembre 1979, In sedi(-i pannelli i drammi dei bimbi.
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L. SPIAZZI, Arte in città «Bresciaoggi, 22 dicembre 1979.
«Adolfo Penocchio, pitture murali», Magalini Ed., Brescia, s.d. (1978-1979).
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L. SPIAZZI, Arte in (,ittà, «Bresciaoggi», 23 febbraio 1980.
N ota: Per la mostradi Grafica, allestita alla «Galleria Lo Spazio», Brescia, nel dicembre 1980-gennaio 1981, si indicano le recensioni di L. Spiazzi in «Bresciaoggi», dicembre 1980 e di E.C.S. (alvi) nel «Giornale di Brescia», 28 gennaio 1981.