Brescia, 16 novembre 1950.

Ha frequentato il Liceo artistico «V.  Foppa» a Brescia e l'Accademia di Brera, in Milano, sotto la guida di D. Cantatore. Diplomata nel 1973, è docente di Educazione artistica.
Presente a mostre collettive in Brescia e provincia, come illustratrice collabora a note Case editrici: La Scuola, la Queriniana; da un decennio circa suoi disegni compaiono con assiduità in «Madre».  Partita da una ricerca segnica svolta anche a mezzo della incisione, la sua pittura è giunta ad una figurazione dalla esattezza 'perrealista, a sfondo sociale.  Ne sono testimonianza gli acrilici in cui le figure, uomini soprattutto, recano il tatuaggio della costrizione, vestono casacche da prigioni, vivono il chiuso di ospedali psichiatrici; oppure bambini recanti il segno dell'abbandono o, ancora, creature vittime di conflitti. (Vietnam).
Le più vicine opere attestano un ritorno alla prima espressione, un desiderio di accostarsi al mondo infantile di cui predilige cogliere fiabesche visioni.  Anche i mezzi tecnici usati (pastello, matite colorate, acquarello) sembrano facilitarle questo accostamento, che trova la più evidente realizzazione nei «murales» a sfondo ecologico o didattico eseguiti in abitazione privata al quartiere Violino o nella Biblioteca civica di Borgosatollo. Altra vasta composizione Nerina Monchieri ha realizzato nelle pareti di un sottopassaggio nel pressi del ponte sul Mella di via Milano.
 
BIBLIOGRAFIA
«Galleria A.A.B.», Brescia, 17-30 marzo 1973, Catalogo collettiva. «La Voce del popolo», 30 marzo 1973, Giovani incisori.
E.C.S.(alvi), Mostre d'arte, «Giornale di Brescia», s.d. (marzo 1973).  E.C.S.(alvi), ivostre d'a@te, «Giornale di Brescia», 17 aprile 1976. «Bresciaoggi», 17 aprile 1976, Taccuino bresciano.
 
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