Brescia, 1943.
Fin dalla prima mostra personale, nel 197 1, Migliorati si è fatto notare per alcune particolarità del suo operare: il supporto truciolato che gli consente inconsuete levità cromatiche; la scansione dei toni geometrizzante che fa apparire i dipinti simili a intarsi; ma soprattutto il suo modo di osservare l'esistenza.Il panorama, sia pure trasfigurato dalla fantasia; il sentimento, l'amore verso la creatura umana. Su questa costante del suo operare, ravvisabile l'affinamento espressivo e formale, con una sempre più sciolta disposizione degli elementi compositivi; l'approfondimento del temi a lui congeniali, suggeriti sia dall'intimo, sia da laceranti eventi. E questo alternarsi dei temi: paesaggio e impegno sociale o, meglio, umano, riappare ad ogni sua partecipazione a mostra, ad ogni sua presenza singola in galleria: quasi a significare periodico consuntivo. Oppure pagine di diario doloroso.
Già è stato ripetutamente detto di Migliorati costretto per anni ad osservare il mondo da una finestra. E come quella finestra gli offrisse, nonostante tutto, occasione di un soliloquio affidato alle soffuse atmosfere malinconiche de' suoi dipinti Rifiuto alla vita, esposto nel 1972, ci sembra uno de@i primi quadri in cui, sul paesaggio scorto oltre la finestra, drammaticamente si innesti una figura di donna, disperata.E la figura sempre più si afferma, come con il trascorrere degl' anni sempre più si afferma l'estemo; la città, il mondo non più osservati da una stanza, da un letto di quella stanza. Con la ritrovata possibilità di uscire, ecco l'immersione nella campagna vasta, ecco il paesaggio urbano avvicinato nelle vie, nelle piazze... fino al viaggio nel sud, che sembra aver riscaldato la sua tavolozza; ed ecco la partecipazione veemente ai fatti della vita, all'evento atroce di Piazza Loggia. Un immergersi nelle cose, nei fatti; con l'attenuarsi di personali ricordi amari, sembra di intendere nella voce poetica di Migliorati un nuovo segno di speranza: un'offerta generosamente porta ai propri simili. Dopo la frequenza all'Istituto d'arte G. Savoldo, dal 1968 ad oggi, lungo si fa l'elenco delle partecipazioni di Migliorati a collettive e premi: in Brescia e provincia, a Pegognana (Mn), Tenno, Vicenza, Vertova, Borgosesia, Riva del Garda, Trento... rintracciabili nella loro cronologia in ogni catalogo delle mostre personali. Personali allestite a: Brescia (1 971, 74, 78, 79), Padova (1 97 1), Verona (1 972), Crema (1 973), Vicenza (1973), Milano (1974), Bergamo (1975, 79), Trento (1975), Venezia (1974, 75, 79), Bari (1 975), Cremona (1 976), Torino (1 976), Reggio E. (1 973), Firenze (1 977), per non dire di minori località bresciane. ,Numerosi i testi critici dedicatigli nelle varie occasioni e i cui autori vanno da S. Wilder Jacur Romanin a Mario Portalupi, da E. ßuda a E. Costantin' a E. Delfino, M. Dorigo, oltre a quelli riuniti nella nota documentaria che segue.
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