Pralbolno, 16 marzo 1936.
Si conosce questo pittore operoso fuori Brescia solo attraverso le parole che Bruno Munari gli ha offerto in occasione della mostra personale allestita nella ormai scomparsa «Galleria Brixia» di via XXIV Maggio (a fianco del palazzo della Posta), nel maggio 1977. Allora esponeva dipinti dedicati agli agglomerati urbani in cui «contro lo sfondo violento, ma morbido e ricco di colore, la luce segue le sue aree abitate e si fonde con la architettura del paesaggio che il quadro rappresenta; ogni cosa raffigurata fa parte di un tutto omogeneo che, senza togliere valore ai significati culturali, non turba un rasserenante e felice indulto figurativo». Pittore introverso, affronta un «aspetto della espressione neoflgurativa con intelligente propensione». Ne nascono superfici costrette in netti limiti, abbagliate da spazi bianchi, a volte opachi, ma punteggiate da squarci di colore... nella ricerca di soluzioni semplici al problema oneroso del moderno esistere.