Brescia, 18 dicembre 1936.
Ha conseguito la maturità artistica presso il Liceo di Brera a Milano, frequentando
altresì la facoltà di architettura a Venezia. Nel 1955 intraprende la partecipazione a mostre collettive, esordendo alla milanese Galleria S. Fedele; in seno alla A.A.B. nel successivo anno. Ancora a Brescia aderisce a rassegne di chiaro impegno quali: «Omaggio a Siqueiros e Neruda», «Artisti per la Resistenza», (1973); a Sassoferrato, nel 1974 («Rassegna G.B. Salvi) e, ancora, «Ora e sempre Resistenza» (Milano 19 7 5), «Juan Carlos no passara» (Milano 19 7 5). Mostre personali ha tenuto in città (1 9 7 3 -4 - 5 -7 -8), ad Ascoli Piceno (1 9 7 5). Fin dal suo primo apparire è manifesta la sua adesione alla condizione umana. I suoi «feticci» ci appaiono come «larve» avvolte da siderea freddezza. E già i titoli delle opere allora esposte denunziavano temi via via approfonditi nelle apparizioni successive. Con il ravvivarsi degli accostamenti cromatici, le sue figurazioni si fanno simbolo sempre più evidente, come per gli uomini birilli, i cavalli giocattolo, i fiori metallici in cui «Merletti sembra condannare l'uomo protagonista». E lo riduce a «marionetta macchinista». Pittura demistificante? Forse, ma al di là di una significazione «incontro-scontro» con la potenza macchinista, annientatrice, stanno una invenzione figurativa, una padronanza tecnica, una sensibilità in grado di sortire effetti surreali assai inconsueti. «Il segno geometrizzante e le linee pure che potrebbero congelare la dinamica delle figure e delle composizioni contribuiscono invece a vivificare quella realtà angosciante fatta immagine ossessiva, unico reale oggetto di contemplazione nei quadri di Merletti».
BIBLIOGRAFIA
A. MORUCCI, «Piccola galleria Paganora», Brescia, 13-26 gennaio 1973.
A. MORUCCI, «Galleria Inganni», Brescia, 12-25 gennaio 1974.
«Galleria Inganni», Brescia, 27 settembre-10 ottobre 1975.
«Galleria Leonessa», Brescia, 10-22 aprile 1977.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 16 aprile 1977. E.C.S.(alvi), Mostre d'arte, «Giornale di Brescia», 17 dicembre 1978.