Brescia, 18 giugno 1949.
Giovanissimo ancora, fin dai primi anni Settanta è presente a concorsi e collettive provinciali in Brescia (1 973, 74, 80), Bovegno (1 975), Ghedi, Molinetto...Fuori città aderisce a esposizioni in Milano (1 975), Bologna, Cremona. Pur non discostandosi dalla figurazione, la sua pittura, dalle scansioni cubisteggianti, è frutto di attenta osservazione dei problemi attuali, trasposti nel paesaggi dove affiora anelito di purezza. Questa ansia di lindi sentimenti lo porta a dar alle sue tele, pur sorrette da concreto impegno, atmosfere di sogno, fiabesche attestanti anche attraverso i nitid'p'ani conipositivi il desiderio pungente dell'animo. Non evasione dunque, ma intento di tessere contributo chiarificatore ed edificante. Ai prevalenti gialli brillanti delle visioni ricreanti campagne aperte, scenari affacc'ati sull'orizzonte lontano, Mancabelli sembra voler affidare dunque un sentimento fatto racconto «proiettato da specchi irreali - come ha osservato E. Marciano - per una estrosa libertà di immaginazione, per uno spettacolo della vita come amaro gioco».
BIBLIOGRAFIA
Sta in:AA.VV., «Brescia'80», Brescia, I -1 I maggio 1980, Catalogo.
Si veda inoltre: E. MARCIANÒ, G. Mancabelli, «Panorama d'arte», Magalini Ed. Brescia, 1977.