Rezzato, 23 novembre 1822 - Brescia 9 marzo 1880.
Anche Giambattista.
Nato da modesta famiglia conduttrice di cave di pietra, manifesta ben presto inclina-zione all'arte plastica.
Con il fratello Giovita (v.) studia alla Scuola "R. Vantini" del paese natÌo, quindi si trasferisce a Milano e all'Accademia è allievo di Lorenzo Vela, fratello del ben più affermato Vincenzo.
Nel 1848 vince un sussidio sul Legato Tosio, nel 1851 , sia pure con qualche titubanza, affronta il viaggio a Roma dove frequenta l'Accademia di S. Luca e, dal 1852, lo studio del noto artista carrarese Pietro Tenerani, una cui opera appartenne alla collezione Fenaroli.
A Roma Giambattista Lombardi svolgerà la sua vicenda artistica. Attratto in particolar modo dalla figura, dal maestro deriva il gusto delle levigate superfici, ma sostanzia le sue composizioni di "spontaneità nativa", dell'espressione in grado di superare il serpeggiante pericolo del Romanticismo.
Il meglio della sua produzione va ricercato fra alcune statue o gruppi funerari adornanti camposanti a Brescia (Vantiniano) e a Roma (Verano).
Un pressoché completo elenco dei lavori del Lombardi è racchiuso nello studio di O. Raggi, "Della vita e delle opere di Pietro Tenerani - del suo tempo e della sua scuola nella scultura", pubblicato in Firenze nel 1899.
Qui riferiamo soltanto di quelli più noti o considerati fra i migliori:
- Brescia: Cimitero Vantiniano. Effige di G .B. Barboglio (1850), Tomba Mazzucchel-li (con il fanciullo e il pellicano), Tomba Dossi (1856), considerata fra i suoi capolavo-ri, Munumento funerario della famiglia Annibale Maggi - Via (1859), la Memoria della tomba Richiedei, l'Angelo sul sepolcro dei co: Lana e quello, con tomba, per i co:
Zoppola; le composizioni dei sepolcri Pitozzi e Dusi; il ritratto del dr. Bortolo Gualla, posto nella sala del faro.
V'è poi da citare il monumento voluto dall' Ateneo per il pittore G .B. Cigola nel 1861. Ben noto ai bresciani altro monumento, quello detto della "Bella Italia" (v.) di piazza della Loggia, donato a Brescia da re Vittorio Emanuele II a ricordo delle X Giornate e compiuto nel 1864. Più che la statua femminile in atto di coronare i Martiri, artisti-camente meglio resi sono gli episodi dell'epopea bresciana scolpiti nel basamento.
- Roma: Cimitero del Verano. Un Angelo dalle ali spiegate per il sepolcro della bambina Maria Russo e il monumento alla Moglie (1875), considerato il suo più alto esito.
- Toscolano: la statua della Immacolata eretta di fronte alla chiesa parrocchiale a memoria della peste del 1855.
Fra le composizioni allegoriche o di libera fantasia possono annoverarsi: Ruth (1859) voluta dal co: Mazzucchelli, Rebecca (1864) per il co: Fenaroli e replicata in formati diversi decine divolte, Susann-a 118b6) acquistata dal baroneErlangerdi Frincoforte-e anch'essa variamente replicata per appassionati di Francia, Germania, Inghilter-ra ... Educatrice del filugello, voluta da Filippo Ugoni; quindi i busti di Estate, Primavera, Autunno e Inverno, La notte, Amore, Bacco, Vendemmia, Purità, Innocen-za ...
Assurta a vasta notorietà Cleopatra, "quel pezzo vivo del dramma causato dalla eruzione del Vesuvio personificato nella fuggente donna".
Perduta la moglie nel 1872, scomparso il fratello Giovita (1876) scosso nel morale e nel fisico l'artista si ammala. Nel 1878 fa ritorno a Brescia e dopo lunghe cure sembra riprendersi, tanto che nel 1879 può presenziare al collaudo del monumento di L. Pagani eretto nel Vantiniano a ricordo dei Martiri delle X Giornate. Ma all'appros-simarsi della primavera le sue spoglie saranno traslate da Brescia a Rezzato, entro la tomba di famiglia. Pur con i limiti proposti da alcuni studiosi, Giovan Battista
Lombardi è considerato il più significativo scultore bresciano negli anni che dal romanticismo
conducono al verismo. Di lui hanno scritto affettuosamente e autorevolmente Giuseppe Gallia, ("Commentari dell'Ateneo", 1881), Arnaldo Gnaga (1903 e 1905), Umberto Treccani ("Il Popolo di Brescia", 26 febbraio 1943) e Bianca Spataro nel capitolo della "Storia di Brescia" dedicato alla scultura nei secoli XIX e XX.
Gaetano Panazza, alla mostra "Brescia postromantica e Liberty", ha recentemente proposto due opere inedite, proprietà Davide Lombardi: Giovane signora seduta in atto dolente (1865 - 1870) e Giovane donna seduta con spighe di grano fra le mani: due gessi che, per il dato compositivo, sono da considerare contemporanei. Da rilevare che l'opera nota come Cleopatra è stata riprodotta in copertina dalla "Illustrazione italiana" del 1879 con il più verosimile titolo di La madre pompeiana, attribuita però ad altro scultore. La "errata corrige" è nella stessa rivista
 
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