Anfo, 3 maggio 1944. Vive e opera ad Anfo.

Autodidatta, più che farsi conoscere, fino ad oggi si è applicata all'arte plastica; anche le sue presenze in pubblico si limitano ad alcune collettive organizzate in località prossime all'Eridio.

Autrice di opere in terracotta, trae dal mondo degli umili che ancora sopravvive nella valle i motivi da affidare alle composizioni: mossa a volte da eventi che colpiscono l'umanità, altre dalla casualità. Alla osservazione della umanità sofferente sono ad esempio riferibili opere come Il mondo e suoi problemi, La strage di Brescia, Terremoto, che ha colpito vasta parte dell'Italia. Più raccolti i volti della quotidianità impressa in busti di uomini e donne anziani, di bimbi, e poi le Maternità, i ripetuti ritratti di fanciulle, mentre intrisi di suggestiva improvvisazione appaiono Eremita, il Falletto nato dal ritrovamento di una roccia scolpita dai secoli e dalla quale l'autrice ha immaginato scaturisse un personaggio di favola; così per le maschere, i fantasmi ecc.

Altre opere ancora possiamo citare, come l'idea per il monumento agli Alpini, caratterizzato dai tre volti corrispondenti alle età di chi sale la montagna; e poi trofei per gare sportive, bozzetti ...

Figurativa, la scultura di Nora Liberini, pur nella staticità delle forme intrise di un certo arcaicismo, rivela vivezza scaturente dai motivi che l'anno ispirata: motivi nei quali la figura è protagonista, sia essa reale o fantastica, nella interezza o nel solo busto, singola o in gruppo, mossa dallo stesso entusiasmo che anima l'autrice. L'espressione ingenua a volte, altre enigmatica come certi idoli antichi.

Mentre redigiamno questa nota, si annuncia la prima mostra personale di Nora Liberini, nella Biblioteca "P. Neruda" di Pontoglio.

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