Calvagese della Riviera, 1936.

Dapprima autodidatta, inoltrandosi nella attività pittorica ha sentito il bisogno di attingere da chi per esperienza poteva guidarlo: ha pertanto frequentato lo studio di Alberto Bizzai affinando così le naturali doti.Dagli anni Sessanta partecipa a collettive e concorsi provinciali, spingendosi fino a Bergamo e Mantova, dove merita argenteo riconoscimento.  Giustamente definito il «Bergomi giovane», le sue opere si richiamano a quelle del pittore orceano per la espressione fonnale e tonale. Figurativo, dunque, il suo interesse è volto principalmente alla natura della quale coglie i mutabili aspetti: nella temperata e nella candida stagione.  Il colore frangiato dalla spatola consuma i profili dei cascinali e degli alberi intessendo così le masse sul più uniforme e lontano degradare dei monti, lo sfumare dell'orizzonte.  Né vanno dimenticati i motivi che Leali dedica agli aspetti caratteristici della cittadina in cui vive o le lontane piazze italiane alle quali ha prestato attento, appassionato lavoro.
 
BIBLIOGRAFIA
Sta in: «Arte bresciana oggi», Sardini ed., Bornato.
 
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