Brescia, 15 ottobre 1945
Prevalente autore di ceselli, anche se non poche sono le sue opere scultoriche e pittoriche, proposte anche in mostre.
Ancor giovane si accosta all'incisione del metallo e, mentre si dedica all'artigianato orafo, frequenta i corsi di disegno presso noti artefici: Domenico Lusetti (v.), Gianni Piva, Aride Corbellini, Antonio Lorandi, il maestro Lorenzo Baresi (v.), aprendo alfine proprio laboratorio.
AI 1973 risale la sua prima mostra personale, ordinata presso la "Galleria Bistro", di piazza della Loggia, dove ritorna anche il successivo anno.
Altre sue presenze singole ricordiamo alla "Galleria S. Gaspare" (1982), nella saletta del Torchio presso l'Associazione artisti bresciani, in via Gramsci, nel 1984, dove fra l'altro ha proposto i ritratti di Eligio Agriconi e del poeta Romele.
Varie anche le adesioni a mostre collettive locali.
Dalla "bottega", prossima alla torre della Pallata, escono composizioni incise nell'oro, nell'argento: sottilissimi fogli ai quali sono affidati paesaggi e figure resi con tratteggio delicato, lo stile impressionistico. E la foga di cavalli liberi nella corsa o notazioni quali Il riposo, Il vicolo; per chiudere con il busto bronzeo di Edoardo De Filippo da Mario Inverardi donato alla città di Brescia tramite il presidente dell'Amministrazione provinciale, prof. Bruno Boni (1983).
Accanto alle opere concepite con intento figurativo o descrittivo si assommano i monili, i difficili e raffinati incastri di gioielli e di pietre preziose, i più modesti frutti di un esemplare artigianato orafo di cui l'lnverardi è ormai uno dei pochissimi rappresentanti in città.
Val alfine segnalare alcuni dei lavori destinati a spazi pubblici, come il ritratto del calciatore Mario Rigamonti, perito a Superga, esposto nel complesso sportivo di S. Polo; i lineamenti di padre Marcolini proposti entro il verde d'un giardino del villaggio "La Famiglia" a San Zeno.
E' un artista complesso, multiforme, costantemente alla ricerca di nuove espressioni, nuovi materiali, nuovi colori.
Attraverso i suoi lavori cerca l'Uomo e ne fa il Protagonista, attraverso i dipinti, le sculture, i pannelli, i gioielli che sono allo stesso tempo preziosi e raffinate sculture.
Un artista costantemente alla ricerca di risposte: nelle nuove tecniche dei dipinti, che sembrano uscire dalla tela quasi a sfidare la legge di gravità, nel tratto attento delle sculture che sanno cogliere l'anima di chi rappresentano, nell'incontro delle pietre preziose con materiali poveri, densi di significati e lievi, ad adornare il corpo di una donna.
Quarant'anni di carriera, con la testardaggine e la passione, con volontà di cercare risposte, a fare da traino.
Iuta, spago, pietre, colori, creta, bronzo, oro, metallo, nelle mani di Inverardi sono strumenti per trasformare un concetto, un'idea in materia, una materia che a sua volta diventa pensiero e riflessione in chi la guarda.
La prima mostra personale risale al 1973 e da lì una vita artistica fatta di armonia, purezza di linee, equilibrio, significati, ricerca.
Non si può rimanere indifferenti dinanzi ai lavori di Mario Inverardi, un artista a tutto tondo, perchè in quei lavori ognuno di noi può trovare un'emozione, un senso, un ricordo.
Ogni opera è un pezzo unico.