Secoli XV-XVI.
Figlio di Antonio e frate Carmelitano, di lui poco si conosce. Entrato nel 1490 nel Convento del Carmine di Firenze, nel 1494 celebra la prima messa, ottenendo nel 1498 la dispensa per potersi dedicare alla pittura, condotta nella eco foppesca. Poche anche le sue opere certe, ma in grado di testimoniare la nobiltà della concezione: a Firenze Ecce Homo, del 1504, Pietà dello stesso anno. Del 1519 il trittico con la Natività, ora nella Pinacoteca di Savona.Del periodo bresciano, e pertanto degli anni giovanili, sono la Deposizione e la Natività nella chiesa di S. Cristo, recante la data 1490. Ma altre decorazioni, in città o nelle vicinanze, potrebbero appartenergli e che ancora sono in attesa di certa attribuzione.
BIBLIOGRAFIA
Sta in: A. MORASSI, «Capolavori della pittura a Genova», 195 1, p. 5 1. (Al Morassi spetta il merito della più completa biografia e la bibliografia su Gerolamo da Brescia).
Si veda inoltre: «Storia di Brescia», Vol. 11.