Secolo XVI.
Secondo scheda ms. di Luigi Dedè, il nome di questo lapicida ricorre, anche con quelli di fratelli, in atti notarili del 22 gennaio 1590 e 28 marzo 1592, all'Archivio di Stato (Filze 3501 e 3505).
Attivo a Rezzato, si impegna ad eseguire lavori per Giulio e Ludovico Martinengo presso il mulino Pavone; per la comunità di Bagnolo circa "la fabbrica molendini di detto comune in contrada Castri veteris".