Secoli XV - XVI.
Vari sono gli scultori o i lapicidi di questo cognome ricordati dal nel "Dizionario degli artisti bresciani", dalla "Storia di Brescia", da mons. Antonio Fappani nella "Enciclopedia bresciana" e ritenuti originari di Bornato.
In atti notarili dal 1518 al 1560 ricorrono i nomi: Antonio, Bartolomeo, Giovanni, Giovanni Antonio, Giovanni Battista, Giovanni Paolo, Zaccaria ecc. alcuni dei quali attivi sia in palazzo Loggia, sia nel santuario di S. Maria dei Miracoli.
Qui in particolare si ricordano: Giacomo q.m Giovanni, che il Fenaroli dice scultore nato nel1489. Parrebbe essere lo stesso lapicida, collaboratore di A.M. Colla (v.) che nel 1544 acquista una bottega sulla Garzetta dal comune. Secondo scheda ms. di Luigi Dedè, la proprietà è venduta nel 1561 (Archivio di Stato, 3 ottobre 1561 - Filza 1262). Attivo in palazzo Loggia, integra pezzi "vecchi" e compie lesene della fronte occidentale. Padre di Girolamo, sotto ricordato.
Giovanni: la "Storia di Brescia" lo dice bresciano e operoso nella seconda metà del Cinquecento in palazzo Loggia accanto a A.M. Colla e Jacopo (Giacomo). Giovanni Antonio: nella "Enciclopedia bresciana", Antonio Fappani lo dice di Cipriano, tagliapietre, e avente casa nella quadra di S. Alessandro.
Il 14 febbraio 1560 firma un contratto per lavori in pietra da eseguire nella fabbrica di S. Maria dei Miracoli.
Girolamo: figlio di Giacomo per il quale il Fenaroli, nel "Dizionario" menzionato, rinvia all'estimo del 1568 della quadra sesta di S. Giovanni.
Di lui non si conoscono lavori.
Tomaso: secondo scheda ms. di Luigi Dedè, abitò a S. Caterina e il 23 aprile 1581 firmò convenzione per eseguire una fontana da porre in piazza Duomo, secondo disegno dell'arch. Giulio Todeschini.