Gussago, 10 giugno 1957.
Esaurite nel volgere di un decennio le mostre personali prodotte da Roberto Dolzanelli, ciascuna delle quali svolgente riflessioni su tematiche quali “La macchina del cielo ritma i passi, gli atti” (Brescia, Sala Bonvicino, 1989), “Sospesi su questo vento caldo” (Brescia, Galleria La Nuova Città, 1991), “Epifania” (Brescia, Spazio l’AURA, 1992), “Benvenuti” (Milano, Galleria Campoblu, 1996), “Benvenuto finimondo” (Mons, Galleria Koma, 1999), “Nel vento di maggio” (Port à Mausson, 2000). Intercalate varie partecipazioni a mostre collettive promosse in Brescia (Galleria AAB, 1994), Iseo (L’Arsenale, 1995), Milano (Biblioteca Accademia di Brera) e Villa Carcina (Villa Glisenti) 1996, Bergamo e Predore (1997. Oltre che la proposta di opere grafiche, tramite Giorgio Bertelli, al MoMa di New York.
Proposte tutte rivelatrici di una personalità proiettata a traguardi significativi.
Ma più che sospingere Roberto Dolzanelli sulla via dell’attività pittorica, gli studi accademici milanesi pare abbiano esaltato l’attitudine a esercitare promozione artistica e culturale. Tanto che ha dato vita a più iniziative, dapprima nel capoluogo, poi in Brescia inveratesi nella fondazione, operata nel 1992 con alcuni amici, dello spazio l’AURA arte contemporanea promotore di mostre e di proposte culturali ravvivanti l’ambiente cittadino; quindi la Galleria “Primo Piano” (1995) affacciata su vicolo sfociante in corso Garibaldi.
Ma la creatura prediletta è la LABA, libera accademia di B.A., in grado di accogliere non solo studenti italiani, ma anche stranieri, favorita dal gemellaggio con le Accademie di Birmingham, Praga e Barcellona e attuazione dei progetti Socrate ed Erasmus.
L’impegno richiesto dalla LABA è pertanto esclusivo, essendo per di più i corsi svolti sia in ore diurne che serali e le discipline formative varianti dalla pittura alla scultura, dalla scenografia agli indirizzi Multimedia, ed ancora Design, Fotografia, Moda, Restauro arte decorativa, Decorazione a indirizzo architettura del paesaggio, di interni…
La lodevole attività dell’Istituzione ha mosso l’interesse di personalità cittadine, componenti il Comitato scientifico: intellettuali, artisti, politici avvaloranti una “realtà” che onora Brescia. Conseguentemente, è naturale che Roberto Dolzanelli, direttore dal 1990, abbia sacrificato l’attività pittorica ed anche quella espositiva tanto che nella nostra memoria permane solo la mostra personale allestita nel 1991 nella Galleria La Nuova Città diretta da Alberto Valerio. Tecniche miste su carta componevano lo svolgimento al tema “Sospesi su questo vento calmo” e rappresentavano l’equivalente visivo di quanto attestato dall’autore, e cioè che la pittura è una facoltà aperta sul sogno, sul ricordo, sostanziata da sensazioni provenienti dal mondo dell’infanzia. E simili formalmente a giochi fanciulleschi appaiono quei dipinti impressi però da un ordine mentale ed esemplare rigore compositivo.
Un complesso pittorico derivante dalla natura concettuale che fa dell’autore un artista personalissimo, inconfondibile nel panorama dell’arte bresciana contemporanea.
Sorprendente, e motivo di compiacimento, la notizia, appena sussurrata, che Dolzanelli è forte-mente intenzionato a riprendere l’attività in ambito pittorico.