Napoli, 8 gennaio 1926 Vive e opera a Brescia.
Ha dapprima studiato in Francia, frequentato poi i corsi di pittura all'Accademia di Brera, in Milano, sotto la guida dei proff. Aldo Carpi e Benvenuto Disertori, meritando il "Premio Carotti" per la Storia dell'Arte. È la prima manifestazione di una spiccata capacità critica espressa successivamente attraverso saggi apparsi in pubblicazioni specializzate, presentazioni in catalogo per esposizioni di artisti noti in campo nazionale e internazionale. Non pochi anche gli artefici bresciani ai quali ha offerto contributo interpretativo. In chiusura di scheda ne segnaliamo alcuni, fra i tanti, che ci è dato conoscere.
Condiscepolo di Giuseppe Guerreschi, a lui De Lucia sarà legato da profonda amicizia.
Accanto alla attività didattica svolta in scuole statali di Brescia, città della quale è divenuto figlio adottivo, fin dai primi anni Cinquanta si evidenzia la intensa partecipazione a manifestazioni collettive, fra le quali ci è possibile segnalare: la II e la III. Mostra degli Indipendenti (Milano, palazzo reale, 1947 e 1949); le Mostre delle Accademie (Napoli, 1951, Milano, 1953, Torino, 1956); la Mostra d'Arte sacra bresciana (1961); la Mostra nazionale alla Galleria d'Arte moderna (Roma, 1962); le rassegne delle Gallerie "Minotauro" (Brescia, 1966), "L'Agrifoglio" (Milano,1968), della A.A.B., (Brescia, 1969), "Ferrari" e il concorso Lavoro e lavoratori nell'arte (Suzzara,1969) cui fanno seguito numerose presenze in Acireale, Roma, Mantova (1969); Brescia ancora (1969, 1970,71,72,73,74,75,78); Iseo e Milano (1970); Roma ancora, Firenze, Cattolica, S. Marino, Milano, Padova, Viadana (1971); Milano, Taranto, Firenze, Camaiore, Londra, Gardone V. T., Suzzara (1972); Lumezzane, Suzzara (1973); Mantova (Museo del Te, 1976); S. Giovanni Valdarno, Suzzara ... presenze che recano il distacco dalla attività pittorica per il sopravvenire di quella plastica, riscontrabile con maggior evidenza nel susseguirsi delle mostre personali allestite a Lodi (1958); Brescia ("Galleria A.A.E.", 1962, "Galleria del Minotauro", 1967, "Galleria Schreiber", 1974); Milano ("Galleria Agrifoglio", 1968); Treviso ("Galleria Le cave" ,1968); Taormina e Messina (Palazzo municipale, 1969); Suzzara ("Galleria Ferrari", 1970); Verona ("Galleria Cangrande", 1971); Parigi ("Galleria Mouffe", 1972); S. Giovanni Valdarno ("Galleria Il ponte", 1976); Riva del Garda ("Galleria La Firma",1976); Benevento ("Galleria Hotel Italiano", 1983); Soncino (Rocca sforzesca, 1984).
Val ricordare che Giuseppe De Lucia è autore del monumento ai Caduti del lavoro eretto a S. Pancrazio di Montichiari e inaugurato alla presenza del seno Mario Pedini nel 1973.
Come il pittore, così lo scultore postosi in luce nel 1965 è criticamente attento alla realtà: una civiltà che nel profitto e nel consumismo ha le più evidenti, ostentate manifestazioni.
Di questa civiltà De Lucia addita tutti i limiti con fare arieggiante ad un espressionis-mo acceso, il cui costante impegno e l'ironia rivelano ottundenti banalità; denunzia di "grandi idoli anzi tiranni contemporanei"; e l'intento demistificatore delle creazioni non si attenua con l'evolversi della ricerca operata dall'autore, sfiorata prima da una sorta di classicismo, fino a porre in luce anche elementi neo Liberty.
Passando dalla pittura alla scultura, resa sia nella pietra sia nel bronzo o nello sbalzo, De Lucia non ha quindi tradito la originaria visione creati va fondata sull'uomo, sulla società osservati con non attenuata, vibrante partecipazione. Indicativi di questo suo esprimersi ci sembrano Demon Archia, Feticcio sex, Feticci a parlamento, Supe/fici di contatto labiale, Diva, Strage e, attraverso la serie delle Macchine antropomo/fe, ['ultimo, il più recente approdo rappresentato da Simbiosi; i soli titoli sanno chiara-mente dirci gli intenti dell'autore, il quale si è cimentato anche nel ritratto, come attestano i realistici lineamenti di Titta Rizzo, di Quasimodo, di A.M. Luther King, di altri noti personaggi.
L'arida elencazione delle mostre, la citazione di alcuni fra i più significativi lavori, la succinta indicazione della evoluzione stilistica in essi ravvisabile possono soltanto tratteggiare la figura e l'opera di Giuseppe De Lucia, attestare la sua volontà di incidere positivamente la con temporaneità e opacamente riflettere la sua capacità di lavoro. Non dicono l'influenza da lui esercitata su numerosi artefici bresciani ai quali, attraverso l'attività creativa e quella pubblicistica, l'esempio intenso e severo ha offerto non trascurabile motivazione; proponendo altresì eventi e movimenti delle significative avanguardie. Una operazione culturale indubbiamente giovevole a quanti nelle aule scolastiche gli sono stati allievi ma anche, in più ampio ambito, a chi dell'arte ha saputo fare motivo di vita. Nell'intento di facilitare [a ricerca bibliografi-ca, succintamente ricordiamo i testi dettati dal prof. Giuseppe De Lucia per:
Giuseppe Guerreschi: presentazioni in catalogo delle mostre alle Gallerie A.A.B., Brescia, 1962; "Cavalletto", Brescia, 1965; "Fant Cagnì", Brescia, 1968.
Bepi Romagnoni; "Galleria del Minotauro", Brescia, 1966.
Giannetto Fieschi "Galleria del Minotauro", Brescia, 1966.
Floriano Bodini, "Galleria del Minotauro", Brescia, 1966.
Carlo Pescatori, "Galleria Aldovrandeschi", Grosseto, 1968; "Galleria Fant Cagnì", Brescia, 1968.
Antonio Possenti, "Galleria Fant Cagnì", Brescia, 1969; "Galleria Schreiber", Bre-scia, 1970, Rassegna d'arte contemporanea.
Piero Tredici, "Galleria Pananti", Firenze, 1970; "Galleria Icaro", Suzzara, 1971; "Galleria d'arte moderna", S. Giovanni Valdarno, 1972.
Sergio Pagiaro, "Galleria Schreiber", Brescia 1970.
Renzo Emiliani, "Galleria Ferrari", Suzzara, 1970; "Galleria d'arte Palazzo", Vero-na, 1974.
Anna Pavesi e Aurelio Pedrazzini, "Galleria artistica Lucania", Milano, 1971; "Gal-leria S. Barnaba", Milano, 1973.
Olves Di Prata, "Galleria Vertice", Milano, 1970.
Teodoro Simoni, "Galleria S. Michele", Brescia 1971.
Giorgio Bertelli, "Studio Ottanta" (Leonessa), Brescia, 1981. Giuseppe Guerreschi, in "Graphis Arte", Livorno, 1967 e 1968.
Luigi Bertoli, in "Artisti bresciani contemporanei", Interart Ed. Brescia, 1971. Omaggio a Picasso, Scuola media "D. Foscolo", Brescia, 1973. (Lettura).
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