Giulianova (TE), 26 febbraio 1940.
Diplomato presso il Liceo artistico pescarese; nel 1965 si è trasferito nel Bresciano, dapprima a Botticino e poi in città dove insegna educazione artistica in Scuola media.
Al 1961 risale la attività espositiva di De Luca, con la partecipazione al Premio internazionale dello studente, in Roma. Nel 1967 espone per la prima volta in collettiva a Brescia; seguono poi partecipazioni a esposizioni in Sassoferrato (1970); Vicenza, Desenzano e ancora Sassoferrato (1971); Roma, Copenaghen, Malta, Suzzara (1972); Firenze, Bologna (1973); Parigi (1974); Brescia (1975, 1980). Personali ha allestito a Bagnolo (1969); Brescia (1973, 6, 7, 9).
Pittura realista, quella di De Luca, s’avvale prevalentemente del bianco e nero al fine di “riattivare il processo conoscitivo dell’opera, storicizzandone il contenuto dal punto di vista operativo”: nascono così i segni distintivi di celebri composizioni dovute a maestri del passato, da Caravaggio a Goya, da Courbet a Millet a Van Gogh.
Via via il linguaggio si fa aderente al contenuto socio culturale espresso nell’opera, che ad un certo punto si avvale anche della immagine fotografica “quale supporto stimolo” soprattutto quando si accosta a fatti della guerra di Spagna o alla Strage di Piazza Loggia.
Essenziale linguaggio, fatto di “poveri materiali”, di “fili” tracciati senza soluzione di continuità e determinanti i contorni dei personaggi effigiati. Linguaggio di voce singolare: voce che tralasciata ogni ambizione di “rivelazione elitaria” si cala direttamente nella realtà per “fissarla” negli eventi determinanti. L’opera creativa si fa pertanto testimonianza, ma altresì nota critica: viva del pulsare di sofferta, acuta partecipazione.
Ma l’orizzonte espositivo di Nevio De Luca si è fatto via via più esteso, anche per gli incarichi che gli sono attribuiti: a Roma come collaboratore e impaginatore presso le Editrici Ave e Editalia, libri d’arte, a Parigi, nel 1976 invitato al Salon de la jeune peintre presso il Museo di Arte moderna; dal 1984 impegnato in Messico quale delegato del Ministero della P.I. e docente nell’Istituto di Arti grafiche di Quentaro….
Tutto ciò non attenua la partecipazione a manifestazioni che hanno portato sue opere a Brescia (Galleria AAB, 1976) con una installazione di venti tavole svolgenti il tema del Realismo europeo; Galleria Alberto Valerio (1987), Milano (1989) Salone Tanzi Design, Provaglio d’Iseo (1996), Palazzo Francesconi, Brescia ancora (2001), Salone dell’Olmocolmo, Bornato (Castello e Mantova (2002), Brescia (2004), Villa Barboglio, Imola, Salone dell’Annunciata e Pavia (2005), Santa Maria dei Gual-tieri….
Nelle realizzazioni recenti ha preso il sopravvento l’uso di tecniche multimateriche oscillanti in una dimensione ideale tra scultura e pittura, con esiti echeggianti l’astratto e il figurativo. Una produzione specchiante una creatività tesa a sempre nuove esperienze, per una sempre più personale espressività.
BIBLIOGRAFIA.
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L. SPIAZZI, Arte in città, “Bresciaoggi”, 6 maggio 1977.
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AA. VV., “Brescia ‘80”, Brescia, 1-11 maggio 1980, Catalogo.
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