Bogliaco.
Dal dato reale, Amelia Cozzaglio attinge per comporre motivi che sfiorano l’informale, fatto di intense macchie nelle quali si ravvisa la dinamica della natura. Il blu, che la pittrice “facilmente riduce a ombra o luce più sincera”, è dominante colore delle composizioni in cui ampi cieli, dalle mobilissime nubi, sembrano riflettere ansie di infinito.
Negli anni Sessanta si evidenze l’attività creativa della Cozzaglio, attraverso partecipazioni a mostre collettive a Viareggio, Milano, Borgoforte (MN) e al Premio artisti latini (Parigi - Madrid). Mostre personali ha invece allestito a Sabbioneta (MN), Pisa, Cremona, Maderno, Salò, Ghedi, muovendo l’interesse di critici quali L. Spiazzi, A. De Bono, N. Miceli e il conterraneo operatore Vincenzo Bendinelli (v.).
BIBLIOGRAFIA
“ Panorama d’arte 1977”, Magalini Ed. Brescia, 1977.
“Giornale di Brescia”, 13 aprile 1974.
“Bresciaoggi”, 13 luglio e 7 ottobre 1974; 25 aprile, 5 ottobre 1975; 19 agosto 1978.
“Il Giorno”, 1 febbraio 1975.
“Lombardia notte”, febbraio 1975.
“L’Eco di Bergamo”, 16 giugno 1976.
“La Nazione”, 8 aprile 1977.
“L’Avvenire”, 10 aprile 1977.
“Il Tirreno”, 28 dicembre 1977.
“Corriere del Ticino”, 6 luglio 1978.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.