Virle Treponti, 23 giugno 1950. Vive e opera a Virle Treponti.
Avuti i primi elementi tecnici nel laboratorio del padre, Girolamo, in virtù delle spiccate doti a soli dodici anni può entrare come aiuto nello studio di Domenico Lusetti (v.), per divenirne in breve allievo, negli anni 1965-1970.
Dei due maestri, dell'infanzia e della primissima giovinezza, condivide la predilezione per la dura materia, la pietra.
A soli ventidue anni ordina la sua prima mostra personale (1972), altra nel 1973. Queste presenze gli valgono l'invito alla esposizione "Scultura a Brescia" allestita nelle sale della A.A.B. nel gennaio 1974 e posta sotto il patrocinio dell' Assessorato alla cultura regionale e annoverante pochi, significativi artefici locali.
Altro titolo di merito le affermazioni conseguite in occasione della mostra dedicata alla Resistenza (1975), la successiva a ricordo di Domenico Lusetti (1978). Tuttavia, meglio si è potuto conoscere l'opera di questo giovane in occasione della personale tenuta alla A.A.B. nel 1981. Attraverso le numerose opere affiorano simboli di umanità risalenti alle radici della vita, la linfa d'una sensibilità prorompente, anche se ancora in evoluzione.
Di Angelo Confortini s'è detto essere debitore a maestri locali, alla tradizione rinascimentale e barocca; da queste "fonti" ha tratto indubbiamente la esperta manualità, la voglia di "far grande". Ma personali ci appaiono le immagini suggerite dalla nascita, dall'amore, dal dolore, dalla morte: di tutto ciò che si coniuga al procedere dell'umanità. I titoli stessi delle opere chiaramente indicano questo cam-mino: Nascita, Attesa, Maternità, Partoriente, Protesta, Urlo ... Accanto all'uomo, la complementare serie degli animali.
Uomo e coperta, più volte replicata in marmo bruno di Botticino, pur evocando nella tematica e nella immobilità solenne la sta tu aria sepolcrale ducentesca, si pone fra le opere maggiormente attuali, per la aerea resa delle pieghettature degli avvolgenti piani, ma ancor più per la riproposizione moderna di un dramma che non ha confini temporali.
Confortini si è già cimentato con opere commemorative, realizzando con Piero Cenedella (v.) il monumento ai Caduti di Bovezzo (1979) e quello dedicato alla Famiglia, nell'omonimo villaggio di Nave (1982).