Udine, 19 dicembre 1890 - Brescia, 15 gennaio 1960.
Di Fabio e di Maria Zuliani.
Compiuti gli studi all' Accademia di B.A. torinese, sotto la guida di Cesare Zocchi, ha modo di operare via via con Dazzi (v.), Minerbi ed Angelo Zanelli (v.).
Nel 1918, già domiciliato a Vestone, sposa la signorina Emilia Pizzicaro.
Ufficiale durante la prima guerra mondiale, merita una medaglia di bronzo al valor militare. Legionario a Fiume, diviene amico di Gabriele d'Annunzio e irruente mente entra nel dibattito artistico culturale apertosi in Italia fra il 1910 e il 1930: polemizza con Oppo e Maraini (v.) legati al partito fascista; porta la denuncia anche su una pubblicazione da lui fondata negli anni Trenta e nelle cui pagine li definisce "oppor-tunisti". Attacca anche i Futuristi, finché le autorità politiche gli impongono di troncare ogni polemica.
Fin da giovane appassionato motociclista, nel 1934 mentre partecipa con la squadra delle FF. AA. alla 2000 km. Blanken-Lipsia, subisce grave incidente che lo priva del braccio e della gamba destri. Nonostante la mutilazione, le incomprensioni affrontate nel corso degli anni, riprende a scolpire con la mano sinistra, in questa decisione sorretto dall'amico Minerbi del quale ha assimilato lo stile definito "quattrocente-sco" .
Fra le opere maggiormente significative di Antonio Cloza sono citate: il busto del sen.
Cavalletti Rondinini, al Museo capitolino (Roma, 1926); Venere al Museo di arte moderna di Roma (1928); La Libertà, frutto' aella collaborazione prestata ad Angelo Zanelli (Cuba, 1928); il Lanciatore del peso, per il Foro italico in Roma, le quattro statue dell'Hotel Ambasciatori di Roma, la Fontana di S. Severo di Puglia, eseguita dopo aver vinto concorso nazionale, la Gazzella adornante la fonatana di Rodi; Cristo, testa a ricordo dell'eccidio dei Domenicani del Mato Grosso; l'ornamento della tomba della famiglia Legnazzi al Vantiniano, il monumento ai Caduti di Vestone.
Dal 1953 si era trasferito a Brescia dove, nel 1958, ha ordinato la sua ultima mostra personale, dopo quelle allestite con Ottorino Garosio alla A.A.B. negli anni 1952 e 1954.