Brescia, 19 luglio 1937.

Cresciuto nell’ambito di nota casa editrice, da G.B. Bertelli ha appreso per anni la tecnica minuziosa dell’illustratore. In questo campo da vent’anni collabora a testi scientifici, ultimo dei quali “Guardiamo gli animali”; a periodici quali “Madre”, “La Domenica del Corriere”, “Il Corriere dei pic-coli”.
Da alcuni anni ha affrontato la pittura ad olio partecipando a concorsi locali: evidenziandosi a volte; affermandosi in occasione del “Premio Olimpia” (sezione miniatura) del 1978.
Figurativo, predilige il paesaggio, non tralasciando tuttavia la natura morta e il ritratto. Nei suoi dipinti, lievi, effusi, si riflette la esattezza descrittiva derivante dall’attività editoriale che nelle composizioni, anche di notevoli dimensioni, lo induce a cercare nelle calcinate gibbosità di antichi intonaci, nei solchi lasciati nella terra dal contadino, nelle vene del legno di portali o di attrezzi rustici alito di vita umile e silente.
Giunto il tempo del pensionamento, Pietro Casari ha continuato a praticare la pittura, ma ha proposto assai raramente suoi dipinti a rassegne provinciali e cittadine, come quella che, allestita nel complesso conventuale delle religiose del Buon Pastore in via della Lama, dal 23 dicembre 2005, per una decina di giorni, ha rappresentato pittori mompianesi, vivi e scomparsi. Ha altresì operato alcuni interventi restaurativi di antiche tele.
 
BIBLIOGRAFIA
AA. VV., “Brescia ‘80”, Brescia, 1-11 maggio 1980. Catalogo
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
 
Pin It