Secolo XVII.
Varie sono le notizie sulle fontane esistite e ancora esistenti in piazza della Loggia. Con l'ausilio del volume "Di mille fontane a Brescia" citiamo quella denominata "della Rana" e l'altra simile addossate ai portici; le due vaschette con "mascheroni" fiancheggianti l'ingresso del palazzo municpale, sotto il grande portico e "costituenti parte integrante della facciata progettata da Stefano Lamberti nel 1530, ma eseguita da Nicolò da Grado".
Quattro dunque gli zampilli rimasti, "ma nella antica piazza grande era già nel 1471 una fontana in pietra scolpita, probabilmente sostituita nel 1482 da una circolare dei maestri Filippo e Antonio Zurlengo. Nel 1857 si ebbero progetti di fontane monu-mentali in questa piazza di Costantino Bargnani e di Marcantonio Tagliani, tracce di tali progetti sono in disegni di Angelo Inganni".
Un documento segnalatomi da Luigi Dedè (Atti dei Deputati, voI. 852, p. 52 presso l'A.S.C. alla Queriniana) reca il nome di Stefano Carra, fratello di Carlo scultore, ed arricchiesce di altro episodio le vicende delle fontane di Piazza della Loggia. Redatto da Giov. Francesco Serina abate il 14 aprile 1676, l'atto dice:
Stimando gl'Ill. Deputati pubblici si per risultar d'ornamento alla porta del Consi-glio, che risponde sotto la Loggia Pret.ca il construere due fontanelle nelli vani siti a predestali delle colonne che sostengono la medesima porta con l'acua della fontana situata nel fontico a parte destra di detta porta hanno perciò l'Ill.mi SS. LL. incarica-to Stefano Carra, fratello di Carlo scultore, a formar due mascheroni di pietra della qualità che si vede nel presente disegno per apponerli alle dette due fontane restando stabilito il prezzo per la opera medesima in scudi dieci in tutto per quello può spettare al detto scultore dovendo però far l'opera ne più breve termine.
Nello scritto ci par di ravvisare alcuni motivi di interesse, perché accerta la parentela diretta, finora non documentata, fra Carra Stefano e Carlo scultore; potrebbe inoltre testimoniare d'una attività inedita dell'arch. Stefano Carra, noto per alcuni interventi in edifici monumentali cittadini: palazzo S.Paolo, palazzo Martinengo Cesaresco ... Potrebbe altresì significare che Carlo, il cui ultimo lavoro risulta eseguito a Clusone nel 1674, era ancor vivo e ben noto nel 1676, quando al fratello suo Stefano era proposta la realizzazione dei due mascheroni per palazzo Loggia.