Secolo XVIII.
Figlio di Ricciardo (v.) e di Paola Panteghini, è nato il 2 luglio 1726. Viveva nel 1789. Architetto più che scultore in legno e in pietra, ebbe due fratelli: Domenico (v.) e Giovan Battista (v.)
Come plastico si è formato nell'ambito famigliare, con il padre, collaborando con i fratelli, tanto che oggi è assai difficile identificare i singoli interventi.
A lui sono attribuiti i tabernacoli dall'altar maggiore della chiesa di S. Alessandro, in città, e dell'altare del SS. Sacramento a Montichiari.
Nel complesso, la visione architettonica si fonde e armonizza con quella dello scultore capace di intessere fluidamente linee e piani. Nelle statue, di lieve e mobile fattura, s'avverte l'influsso di Antonio Callegari (v.)
A Bernardino Carboni sono altresì attribuiti il confessionale (1778), il pulpito (1781) e le cantorie (1782) della parrocchiale di Castrezzato.
Il Fè d'Ostiani dice suo anche il disegno di palazzo Soncini, contraddetto però dal Cappelletto, che lo ritiene piuttosto autore dei soli stucchi.