Dello, 5 gennaio 1935. Vive e opera a Dello.
Nato da modesta famiglia campagnola, fin da ragazzo manifesta inclinazione all'arte, tanto che per qualche tempo si reca in casa dello spazzino comunale per suonare l'organo, segue poi i corsi domenicali del maestro Tonelli. Le vicende della vita inducono anche lui ad assumere il lavoro di stradino comunale, solo sul far degli anni Settanta può applicarsi, sia pure come autodidatta, alla scultura. Dapprima autore di terrecotte, ha quindi rivolto esclusiva applicazione al legno (in particolare al noce) esponendo gli esiti della sua ricerca in mostre collettive a Dello, Capriano, Gambara, nelle edizioni del bresciano "Premio Moretto" negli anni 1979 e 1985.
La scultura di Fortunato Bulla attinge al mondo agreste: nascono così l'Arrotino, il Pastore, Il contadino che arrota lafalce, l'Aratura, Vecchio mulino a Dello, Alfocolare ... un susseguirsi di episodi e figure suggeriti dalla quotidianità proposto con chiarezza nel semplice fare, l'attenzione volta al particolare, come attestano le descrizioni delle chiome degli alberi, dei ciottoli nei muri, delle zolle fatte scenario partecipe all'agire umano.
Accanto ad alcuni ritratti (i defunti Sig. Michele Bendini e don Giuseppe Tinti, parroco di Dello), ai celebrativi profili dei papi Giovanni XXIII e Paolo VI numerose le opere sacre: S. Giovanni, primo lavoro, Giudizio, Ultima Cena, Via Crucis, ecc. con Battesimo di Gesù il cui bassorilievo, con le due figure a grandezza naturale, adorna la chiesa di Trebecco, in provincia di Piacenza. In atto una Via Crucis per la chiesa di Piffione. Fortunato Bulla è padre di Roberto (v.)