Rovato, 1812 - 27 giugno 1871.
Di antica e agiata famiglia abitante a Caporovaro, fu pittore e ritrattista di valore e ardente patriota. Studiò con il Diotti e all’Accademia di Carrara di Bergamo ebbe come compagno di studi il Rossetti.
Una delle sue opere, che gli aprì la strada dell’arte fu un S. Filippo con i fanciulli per l’oratorio della Pace. Aprì studio in Brescia presso la chiesa di S. Simone, nelle adiacenze delle carceri di S. Urba-no, che fu distrutto dagli austriaci sul finire delle Dieci Giornate del 1849. Ritornò allora a Rovato deciso a non più dipingere. Un suo memoriale ci avverte di una contesa avuta coi Padri della Pace per un quadro raffigurante il b. Valfre’ non eseguito. Pur dicendosi disposto a eseguirlo, nonostante il proposito di non più pitturare, poneva come condizione che il ricavato fosse devoluto al fondo per un milione di fucili per Garibaldi.
Tra le sue opere tutte a olio si conoscono un bel Autoritratto, proprietà della famiglia Negroni di Rovato; Teste di vecchio e di ragazzo e ritratti di Fanciulli presso la famiglia Brescianini - Migliorati, pure di Rovato; Testa di vecchio della famiglia Migliorati a Torino.
BIBLIOGRAFIA
“Enciclopedia bresciana”, Ediz. La Voce del popolo.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.