Tregnago (VR), 4 ottobre 1938. Vive e opera a Brescia.
Giunto ancor giovane nella nostra città, è pittore oltre che scultore, le naturali doti affinate dapprima attraverso l'insegnamento di un artista conterraneo, frequentando poi Scuole d'arte, fino a conseguire la laurea in architettura.
Se nelle opere pittoriche di Brontesi si afferma "il modulo espressionista giocato su forti contrasti di colore e sulla sintesi, signica e cromatica che imprime al dialogo artistico una non comune aggressività espressiva" come ha sottolineato Alberto Morucci, l'esito scultorico oltre che sviluppare la ricerca condotta nel campo del colore sembra dapprima voler approfondire il dramma umano, imprimendo nella materia episodi di sofferenza e di lacerazione, come nella creta dedicata a La morte, seguita dal Monumento agli internati, dal gruppo di donne piangenti l'alpino morto, facendosi poi attento ai protagonisti di una "socialità" della quale possono essere rappresentativi momenti la stele dedicata all'ono Enrico Roselli, inaugurata a Visano nel 1972, oppure il busto di don Minzoni collocato nella sede della locale direzione democristiana, in Via Tosio, e inaugurato nel 1975 alla presenza dell'ono Benigno Zaccagnini.
Degni di cenno anche vari trofei dedicati a discipline sportive: con la raffigurazione del calciatore, dello sciatore ecc.
Statuette a premiare atleti di livello internazionale; così come collocate in raccolte private di vari stati non soltanto europei sono alcune sculture dalle varie tematiche.