Orzinuovi, 23 luglio 1955.

E’ stato affermato che il vero grande amore di Tiziani Brigoli è quello per la concretezza intesa co-me realtà; concretezza che rifugge dagli astrattismi per cogliere nel reale di cui si compone la vita. Il suo figurativo cattura i dettagli come l’insieme, gli oggetti come i volti, gli interni come gli spazi liberi, le città come il mondo agreste.
Soprattutto dipinge i motori, le automobili che hanno conosciuto i fasti del passato, le motociclette che aiutano a immaginare e ad assaporare il piacere della libertà. E poi i trattori che accompagnano il duro lavoro della campagna. Quando anima gli spazi con figure queste si armonizzano con quanto le circonda, in un rapporto quasi di simbiosi.
Cresciuto nel profumo dell’arte (il padre Pietro fu noto pittore) Tiziano si è dedicato all’arte dopo la scomparsa del genitore e si è educato frequentando l’ambiente artistico locale, godendo in partico-lare l’amicizia di Dino Decca, mantenendo però intatta la propria individualità.
A dire l’intensità del suo impegno stanno le partecipazioni a rassegne collettive e concorsi, fra i quali si distinguono la Grande mostra di pittura e scultura di Calvisano, altro di Montichiari, poi di Boario Terme e Orzinuovi, Pisogne, Chiari, Leno, Manerbio, tutti del 1999. Nel 2000 è tornato a Montichiari e Orzinuovi, estendendo la presenza a New York e Cremona, nel 2001 a Brescia, Arezzo (Centro Congressi), mentre a Torino (Lingotto Fiori) si è ripetuto negli anni 2001, 2, 3, 4, così pure a La Chiarella (Centro “Il Girasole”, 2002, 3).
 
BIBLIOGRAFIA
E. UNGARI, “Le nostalgie colorate”, Orzinuovi, Officina dell’Arte, 14 - 21 ottobre 2000.

 

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