Brescia, 3 febbraio 1932
Nato a Brescia, ma da tempo trasferitosi in Puglia, Romanelli alla sua città è tornato sovente con mostre personali alternate a numerose altre tenute a Milano, Verona, Bergamo, Napoli, Mestre, Bari, Foggia, Barletta, Trani, Venezia, Firenze, Padova e Pescara. Numerose anche le adesioni a collettive, fra le quali si ricordano: Maggio romano (1973, 74); Marina di Ravenna, Premio Legnano, Premio Marc'Aurelio (1975). Nella terra di adozione il pittore ha trovato fertile vena creativa, che attinge a filoni diversi: una fonte, la naturalistica, è presa di contatto con il paesaggio reso con essenzialità compositiva e cromatica (a piani distesi e coloricamente ') come ad esempio Pineta; l'altra affidata alla memoria, secondo la intensa necessità di fissare in immagini ciò che affonda nel ricordi dell'infanzia...Elemento unificante dei due filoni è la poesia, com'ebbe a dire Mario Monteverdi, ed alle cose dell'infanzia tradotte sulla tela con levità di sogno si uniscono anche «paesi sognati» in cui la rarefatta immagine comunica un nostalgico silenzio, se non la tristezza.
BIBLIOGRAFIA (bresciana).
«Galleria A.A.B.», Brescia, 25 gennaio - 5 febbraio 1964. A. NIZZI, «Galleria A.A.B.», 8-21 dicembre 1967
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D. DI PALO, «Galleria S. Michele», Brescia, 1-13 novembre 1969.
M. MONTEVERDI, «Galleria S. Michele», Brescia, 23 marzo - 4 aprile 1974.
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G.F. MAIORANA, «Galleria S. Michele», Brescia, 1-13 aprile 1978.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 8 aprile 1978.