Manerbio, 23 ottobre 1948

In arte Rambà, autodidatta, ha esposto per la prima volta in personale nel 1977 suscitando calorosi consensi critici. Definito candido autodidatta, è tuttavia sicuro disegnatore e «dimostra una riflessione poetica non proprio così ingenua e improvvisata». Varie le sue ascendenze, dal naifs alle composizioni iconografiche antiche, in cui prevale ancora la figurazione frontale.  E questo sembra servirgli per meglio esprimersi nelle opere a tema sacro: Ultima cena, Bacio di Giuda, Crocifissione, Deposizione ricche altresì di preziose soluzioni cromatiche. Autore di nature morte (uve, pere, mele, fichi) in cui la frutta acquista il «nitore della fantasia resa ferma e splendente come marmo levigato». Ma il suo stupore «ingenuo» non manca di osservare quanto vive oggigiorno e si riversa in opere quali Ritrovo nella quale sembra poter ravvisarsi un attento e partecipe artefice dalla consumata perizia tecnica, dalla non meno fustigante raffigurazione, capace di implicito giudizio.
 
BIBLIOGRAFIA
L. SPIAZZI, «Piccola galleria U.C.A.I.», Brescia, 2-14 aprile 1977.
E.C.S.(alvi), Mostre d'arte, «Giornale di Brescia», 8 aprile 1977.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 9 aprile 1977.
«Piccola galleria U.C.A.I.», Brescia, 21 ottobre - 2 novembre 1978.  L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», 28 ottobre 1978.
E.C.S.(alvi), Mostre d'arte, «Giomale di Brescia», 29 ottobre 1978.  G. STELLA, Arte, «La Voce del popolo», dicembre 1978.
 

 

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