Brescia, 1936.

Si conosce Enrico Pedrotti soltanto per lontane sue presenze in manifestazioni bresciane: una collettiva dedicata al paesaggio di Borgosatollo (1957) e la prima sua mostra personale ordinata alla Associazione di via Gramsci nel 1962. Esponeva nelle sale della A.A.B. accanto a Franco Fabiano (v.) e come Fabiano esprimeva una ricerca avanzata, sia pure su diverso versante. «Sembra ispirarsi a quella tendenza che si definisce nucleare, assumendo come tema il dinamismo, l'energia vitale trasformatrice che non lascia tempo né spazio alla quiete della composizione - come ha osservato un cronista del tempo colori balenanti e matasse, ghirigori di fili, sembra vogliano esprimere la situazione esplosiva del nostro tempo. In Catalogo, lo stesso pittore ha posto in suo credo artistico: «Metamorfosi nel tempo, nello spazio, nell'energia.  Condizione di vita che non è fine a se stessa ma frutto delle metamorfosi di ieri come quelle di domani.  La nostra metamorfosi quindi è in atto».
Nulla di più si è in grado di dire dopo la prima mostra personale di Pedrotti, se non che l'artefice nostro si è trasferito a Venezia, dove vive, pur continuando ad avere rapporti con alcuni operatori bresciani.
 
BIBLIOGRAFIA
«Giornale di Brescia», 23 aprile 1957, I pittori scoprono Borgo.@atollo.
«Galleria A.A,B.», Brescia, 29 dicembre 1962 - 9 gennaio 1963.
«Giornale di Brescia», 4 gennaio 1963, Fabiano e Pedrotti alla Galleria del Cir(,olo.

 

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