Castellammare di Stabia. 1943.

Giunto a Brescia giovanissimo, si è laureato in filosofia ed è docente in scuola superiore.
Come pittore ha frequentato i corsi di nudo della A.A.B. Numerose le sue presenze in collettive a datare dagli inizi degli anni Sessanta, t'ra le quali sì possono citare le partecipazioni in: Desenzano (1966, 75); Brescia (1965, 72, 1980); Angolo Terme (1975); Sirmione (1972); Cremona (1975, 76); Milano (1975, 77); Caravaggio (1976); S. Felice del Benaco (1977); Padenghe (1977, 78); personali ha invece ordinato ad Angolo Tenne (1965, 75, 80); Vallio (1975) Brescia (1976). Frutto di tenace ricerca, le opere di Antonio Padula tendono all'essenzialità.  Le case, gli oggetti inseriti nel panorami vasti, gli alberi di quel paesaggi ricomposti a larghe campiture, tanto da apparire, nel loro silenzio, visioni fantastiche.Accanto all'armonia scandita dai piani che compongono il motivo, accanto al colori vaporosi, che sfumano uno nell'altro con cadenze sottilmente meditate, stanno però i simboli che l'autore affida ai dipinti: frutto avvertibile di una cultura della quale la resa pittorica s'avvale per l'espressività. Ne scaturiscono motivi che sanno di ampi silenzi, di intime emozioni e sentimenti attentamente ascoltati.  Ed a chi attentamente osserva è dato di udire allora aspirazioni, desideri di purezza e di pace congiunti laddove la profonda distesa del campi, della terra s'arresta per dare spazio all'effusa luce del cielo.  Di A. Padula hanno scritto: A. Rizzi in occasione della mostra personale a Vallio e Angolo (1975); Elio Marcianò per la bresciana, alla «Galleria Abba», (1976).
 
BIBLIOGRAFIA
«Panorama d'Arte '76», Magalini Ed.  Brescia, 1976.
AA.VV., «Brescia '80», Brescia, I -I I maggio 1980, Catalogo.
 

 

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