Nola, 1936.
Dal 1963 operoso nel Bresciano, ha studiato presso il Liceo artistico napoletano. Dipinge dal 1957, prendendo parte a collettive o allestendo personali in varie città meridionali per poi estendere la presenza anche nell'Italia settentrionale. Sue opere sono state esposte a Nola (1957, 58, 59, 64, 69, 70); Napoli (1959); Corno (1965); Firenze (1968); Avellino (1970); Cassino (1970); Milano (1970); Arezzo (1970,71); quindi a Brescia (1964, 1971); Botticino (1971)..Insegnante in scuola tecnica, è prevalentemente grafico, incisore, e della denunzia della miseria e arretratezza della terra meridionale fa motivo fondamentale della sua vena espressionista. Estende poi la visione a problemi esistenziali la cui essenza non è facilmente individuabile, perché compenetrata allo sfaldarsi, al disumanarsi di ciò che tutto noi circonda; e l'uomo in esso. Il segno preciso, costruttivo propone allora, com'ebbe a osservare Giannetto Valzelli, care evocazioni (i volti), i simboli (insetti e passeri), gli emblemi (bulloni e barattoli)... tanto che, nelle lastre, s'apre una finestra sulla «secchezza d'ali che sì fa polvere, il radicarsi della sterilità come ombra palpabile di morte, la stessa memoria umana pendente da una corda ... ». Una presenza, dunque, quella di Nappl, che valeva d'essere citata, perché l'artista di Noia, retto da un «amore di sintesi, che è volontà di mordere la polpa, di scendere nella sostanza, dentro il cuore dell'arte», non potrà non trascinare i suoi giovani allievi bresciani, portarli là dove la luce, più che, costruire, sembra «captare» le terre e il verde della natura. Tramutare la sua ardente passione in edificante indicazione.