Faenza (RA).
Giunta a Brescia in tenera età, a Brescia ha studiato, laureandosi in Lettere, ed insegnato.
Pittoricamente s'è formata con la guida di artefici urbinati, sul far degli anni Settanta presenti in città, approfondendo con essi la tecnica incisoria. Nel 1974 intraprende la partecipazione a collettive di grafica allestite in seno alla Associazione artistica di via Gramsci dove ha frequentato anche i corsi. Altre partecipazioni a mostre meritano citazione: in Brescia (con il Gruppo grafico bresciano, 1978), ancora a fianco di bresciani la nutrita raccolta esposta nella casa del Papi a Orvieto (1 978), la Rassegna didattica (Brescia 1979), nel chiostro di S. Clemente, in occasione della edizione del Premio Moretto. Accanto a G. Scarduelli e N. Panzeri, Giuliana Montanari è pure presente nella Abbazia di Rodengo Saiano (1980). Dello stesso 1980 la prima vera e propria mostra personale. Nella saletta del Torchio, presso la A.A.B., presenta opere scaturite da «una sensibilità rara ed assieme conoscenza profonda del versante tecnico... astrazioni poetiche, composizioni che sembrano svanire al primo contatto con l'aria», com'ebbe a dire il predatore Attilio Mazza. Vari i temi ispiratori di quelle opere: I racconti del mare, Il giardino dei sogni, Le quattro stagioni, C'era una volta un tempo, che hanno consentito all'Autrice di riunire i risultati di tecniche varie (disegno, acquatinta, acquaforte) comprovanti il lungo apprendimento e la paziente ricerca per «cogliere l'orma di una foglia e insieme la sensazione fragile del tempo che è scivolata via tra le vene e il tessuto verde lasciando una impronta di memoria». Opere offerenti la stessa intensa e pur sommessa espressione gentile che Giuliana Montanari esprime col riserbo e la contenutezza del gesto, con il calmo ritmo della parola.
BIBLIOGRAFIA
A. MAZZA, «Galleria A.A.ß.», Brescia, 23 febbraio - 6 marzo 1980.
L. SPIAZZI, Arte in città, «Bresciaoggi», I marzo 1980.