Berlingo, 25 giugno 1948.

Autodidatta, ma per parentela acquisita con Paolo Bignotti (v.) di cui è genero, la sua produzione risente della visione del più anziano e noto pìttore, tanto che nel paesaggio e nella figura Meneghini sembra esserne l'erede e interprete appassionato. Della terra natia, delle figure, dei luoghi circostanti coglie infatti aspetti genuini, frutto d'una passione espressa nei momenti liberi dal quotidiano impegno professionale ed esposto dapprima in collettive allestite a Travagliato e nei paesi limitrofi, poi in mostre personali: a Travagliato, a Isorella.
Pittore legato alla realtà delle cose, alla umiltà di quanto circonda modesta gente: una sedia, rustiche suppellettili antiche e pur preziose.  Ma è nella figura che Meneghini ci sembra meglio esprimere la malinconia d'un sensibile animo: figure costruite solidamente ma, nello sguardo, recanti mestizia, l'ansia d'una attesa o una riflessione antiche, come secolari sono le rinunzie, le sofferenze della gente di cui partecipa nei dipinti attimi di silente vita.
 
BIBLIOGRAFIA
A. RIZZI, «Biblioteca civica», Travagliato, 31 ottobre-5 novembre 1978.
L .SPIAZZI, «Bar Rosy», Isorella, 20 ottobre 1979.
 
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