Secolo XIX.

Recentemente definiti pittori dal fare classicheggiante privo di apprezzabili qualità, si formarono alla scuola di Sante Cattaneo. Pur essendo fratelli, il Fenaroli dedica assai maggiore spazio per le notizie relative ad Antonio, considerato uno dei più affezionato discepoli del Cattaneo.  Colto, per avere frequentato studi di scienze e letteratura, apprese assai lungamente anche i fondamentali elementi del disegno, dipingendo tuttavia nei momenti liberi da gravosi impegni.  Di sua mano, soggiunge il Fenaroli, sono alcuni quadretti di invenzione storico-mitologica, allusivi alle calamità rivoluzionarie della Francia.  Ben poco l'autoredel «Dizionario» dice di Faustino Manenti, dipintore di «vari ntratti a olio e a miniatura e alcune copie di quadri classici».
 
 
BIBLIOGRAFIA
S. FENAROLI, «Dizionario degli artisti bresciani», 188 7.
L. VECCHI, «Brescia», monografia illustrata, a. 1941-1942.
«Storia di Brescia», Vol. 111.
 
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