Brescia.
Autodidatta, affacciatasi alla ribalta artistica sul fare degli anni Settanta, Marisa Macchelli Negroni ha partecipato a manifestazioni artistiche locali, allestendo altresì mostre personali in città negli anni 1972, 75, 76. Se nelle prime opere prevalente era l'elemento naturalistico, interpretato però con personale ricerca espressiva, via via s'è fatta strada la osservazione del mondo contemporaneo con i suoi riflessi sull'uomo, sull'animo umano oppresso da drammatica solitudine. Nascono così «forme di assurdi condomini, di case anonime, di antenne televisive, quel mondo impersonale in cui è costretto a vivere l'essere umano oggi», con l'estendersi e l'accentuarsi di una angoscia riflessa anche nei gelidi accostamenti cromatici, fino alle più vicinefabbriche con le figure fatte parte anonima di alienanti ingranaggi.
BIBLIOGRAFIA
A. LANZA, «Galleria S. Gaspare», Brescia, 15-27 aprile 1972.
A. RIZZI, «Galleria del Carro», Brescia, 22 febbraio-6 marzo 1975.
A. MORUCCI, «Galleria del Carro», Brescia, 3-15 aprile 1976.