Secolo XVI.
Detto anche Ludovico da Brescia, Ludovico de' Nozzi; anche de Noxis.
Stefano Fenaroli ("Dizionario degli artisti bresciani") ponendolo sotto la voce:
Brescia (da) Ludovico, lo dice intagliatore e intarsiatore.
Operoso a Bologna da dove, nel 1507, è bandito perché partigiano dei Bentivoglio, nel 153110 si ritrova a Ferrara dove esegue una porta, oggi perduta, con le figure dei SS. Gregorio e Manuele; nel 1534, in collaborazione con Luchino Francia (v.) opera alla cattedra episcopale del Duomo.
L'analisi delle opere sue note lo indica seguace del Lendinara. In atto riprodotto parzialmente dal Fenaroli e al quale si rinvia, Ludovico da Nozza risulta essere figlio di Bartolomeo da Nozza.