Brescia, 30 novembre 1954

Ha frequentato la Scuola d’arte dell’Associazione Artisti Bresciani, nel 1969 conseguendo il diploma di Maestro d’arte.
Scultore, oltre che pittore, la sua presenza in manifestazioni artistiche risale al 1969, quando ha esordito in una collettiva prodotta dall’AAB. Da allora intensa si è fatta la sua partecipazione a ras-segne che hanno proposto sue opere non solo in città (negli anni 1970, 71, 72, 74, 79, 1996, 97, 98, 99, 2000, 01, 03, 05) ma anche ad Arma di Taggia (1973, 74), Mantova (1973, 77, 78), Pado-va, Lucca, Como, Imperia, Legnano (1973); e poi a Roma (1975), Milano (1976), Desenzano (1978), Milzano (1997, 98).
Copiosa pure la serie delle rassegne personali prodotte dal 1972, quando ha esordito a San Felice del Benaco, Isorella, Sale Marasino, Angolo Terme sono le tappe compiute negli anni 1973 e 1974, Cerignola (Roma) nel 1975.
La proposta in sale espositive di Brescia, avviata nel 1972, prosegue pressoché ininterrotta dal 1991 al 1995; frammezzo le presenze di Roma (1977), Salò (1990), Mantova (1991), Peschiera del Garda (1992), Bergamo (2003, 04, 05).
Durante questo intenso pellegrinare non sono mancati i riconoscimenti, così Marco Ferlicca si onora di essere socio dell’Accademia Internazionale di S. Marco (Imperia), Accademico con medaglia d’oro della Istituzione di Salsomaggiore, Maestro del colore (Carrara). Né mancano diplomi e premi asse-gnatigli a Salsomaggiore, La Spezia, Brescia.
All’attività di ritrattista, attratto in particolar modo dalle sembianze dei volti femminili, resi con niti-do tratto, Ferlicca coniuga una ricerca singolare che nei primi esiti vide protagonisti bottiglie e sup-pellettili immerse in atmosfere sospese, metafisiche si potrebbe dire, il cromatismo ridotto a tante sfumature del fondamentale bruno-marrone.
L’evoluzione formale manifesta successivamente propizia figurette rese con estrema sintesi poste su fondali di colore uniforme, le Madonne, e le giovinette acquisiscono aspetto di creature di tarsie prodotte con essenze lignee chiare. Questo si rinnova quando le figurette si compongono in grup-po, proiettate ad alto cielo che avvalora le armoniose movenze.
Ma la fantasia di Ferlicca manifesta mediante l’accostamento e la fusione di due soli colori: il giallo oro napoletano e il marrone terra di Siena, crea pure improbabili creature, ma dalla certa vitalità, che nel loro ergersi centralmente alla tela compongono prezioso dinamismo. Frutto cattivante di una miscellanea di immagini d’un racconto scaturente da mente fervorosa.
 
BIBLIOGRAFIA
“Giornale di Brescia”, 15 novembre 1972, Artisti bresciani premiati a Imperia.
“La Notte”, 11 maggio 1973, Successo.
R. LONATI, “Dizionario dei pittori bresciani”, Giorgio Zanolli Editore, 1984.
 
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