Chiari, 5 gennaio 1630-2 settembre 1703.
Figlio di Aloisio, dal padre è educato all'arte di trattare il legno. Sue prime opere sembrano essere i busti eseguiti nel 1663 per la parrocchiale di Comero e l'ancona del nuovo altare esistente nella stessa chiesa e risalente al 1668.
La buona fama acquisita gli procura il lavoro offertogli dalla Scuola del Rosario, che aveva sede in S. Maria a Chiari, per la costruzione della cassa dell'organo, compiuta nel 1673. L'opera convinse i Reggenti di affidargli anche la piccola soasa per la pala della Madonna raffigurante la traslazione della S. Casa di Loreto esistente nella sacrestia di S. Maria, priva di cornice e venduta per poche lire agli inizi del Novecento. Al 1674 data anche il lavoro maggiormente noto e significativo: l'altare della Madon-na di S. Luca a Bagolino ove, con le due cariati di reggenti la cimasa, si . .alternano piccole figure, angioli anche a bassorilievo e dalla sontuosa doratura e dai vivi colori. Ancora a Bagolino, nel 1679 esegue la soasa della Madonna del Rosario. L'attività di Giacomo Faustini si estende anche nella Bassa Bresciana, nel paese natio dove, nel 1686, gli viene commissionata l'arca per l'altare delle reliquie, del quale predispone l'intero disegno, non potendolo tuttavia portare a termine per la sopravvenuta morte. Lo compiranno gli Olmi (v.) con i quali altre volte aveva collaborato, e che portano a compimento altri lavori da lui iniziati ma non conclusi.
Altre incombenze gli sono affidate: nel 1690 circa i Deputati del santuario della Madonna di Caravaggio gli affidano la soasa dell'altare maggiore, otto candelabri, quattro vasi e tre secrete; i Reggenti della Scuola del S. Rosario la controcantore dell'organo ultimata nel 1694.
Nelle opere di Giacomo Faustini sono apprezzate "la permanente ricerca della verità, la ricchezza d'espressione attraverso il variare degli elementi decorativi, con l'accentuazione delle caratteristiche dei volti, la buona perizia del mestiere in grado di consentire spesso finezza ed eleganza" composi ti va.
Secondo la "Enciclopedia bresciana" di Antonio Fappani, ebbe cugino il conterra-neo Faustino, di cui si è detto alla precedente voce. Recanti lo stesso cognome e fioriti alla Scuola clarense sono ricordati: Lorenzo (1654-1717) e Orazio (1625-1713) dei quali non si conoscono opere.